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    ROMA EBRAICA

    Roma, Elezioni UCEI. “Dor Va Dor” la più votata. I commenti delle leader delle tre liste

    È la lista “Dor Va Dor” la più votata a Roma alle elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Guidata da Monique Sasson, la lista ha raggiunto il 48,2% di voti, e avrà una rappresentanza di 10 consiglieri nel nuovo consiglio UCEI che andrà a costituirsi prossimamente: assieme a Sasson, sono stati eletti Victor Fadlun, Amos Tesciuba, Huani Mimun, Daniela Debach, Emilia Di Veroli, Angelo Sed, Elio Tesciuba, Gabriel ElZarugh e Benedetto Alessandro Sermoneta. Sei consiglieri per la lista Lev Ehad, guidata da Ruth Dureghello (31,19%): con lei siederanno in consiglio Alex Zarfati, Ruben Della Rocca, Daniel Di Porto, Fabio Perugia e Gianluca Pontecorvo. Infine per Habait, con il 20,62%, sono stati eletti 4 consiglieri: insieme a Ottolenghi, anche Davide Jona Falco, Sabrina Coen e Guido Coen.

    Shalom ha chiesto alle leader delle tre liste presentate a Roma, un commento sull’esito elettorale.

    «Il risultato di Roma, con Dor VaDor prima lista con risultati individuali importanti, è un potente segnale di fiducia di cui siamo grati e che ci carica di responsabilità. – dice Monique Sasson – È anche un incoraggiamento a portare nell’Ucei quel percorso di rinnovamento che con successo abbiamo avviato». La capolista di Dor Va Dor per UCEI continua spiegando le sfide che il nuovo consiglio degli ebrei italiani dovrà affrontare. «In una fase storica segnata dal ritorno di un antisemitismo violento, l’Ucei dovrà avere una sola voce, autorevole e riconoscibile: nella difesa di Israele, nella tutela delle singole comunità di tutta Italia e nel dialogo con le istituzioni. Ai neoeletti rivolgo i migliori auguri di buon lavoro. Presto saremo chiamati a costruire insieme una leadership capace di rafforzare i legami, dare risposte concrete alle necessità dei nostri iscritti – a partire dai giovani e dai più fragili – e far contare di più l’ebraismo italiano nel nostro paese e nel mondo».

    Responsabilità e dialogo sono gli elementi necessari per affrontare il futuro, spiega a Shalom la capolista di Lev Ehad Ruth Dureghello: «Siamo soddisfatti del risultato, che indica una crescita di Lev Echad rispetto alle elezioni di giugno. – dice – Rappresentiamo una proposta di rinnovamento, con un gruppo moderato composto da persone competenti, unite dalla volontà di contribuire a migliorare la vita di ogni ebreo italiano e da un profondo amore per Israele. Conclusa la campagna elettorale sarà necessario sedersi in Consiglio UCEI e compiere uno sforzo di responsabilità e dialogo, il più ampio possibile, per rappresentare le diverse sensibilità e provenienze. I consiglieri saranno chiamati a indicare il nuovo presidente secondo quanto previsto dallo Statuto e Lev Echad farà la propria parte per individuare la sintesi migliore».

    Esprime soddisfazione Livia Ottolenghi, leader di Habait: «Il risultato che emerge da queste elezioni è per me molto buono: Ha Bait cresce, rafforza il proprio consenso rispetto a giugno e si afferma come una forza politica solida, riconoscibile e radicata nella Comunità, e per questo desidero innanzitutto ringraziare chi ci ha sostenuto, accordandoci fiducia e responsabilità e tutti i candidati di Ha Bait per il bel clima che si è instaurato fra noi. Questo ha ancora più valore se si considera che le elezioni UCEI sono sempre meno sentite dalla nostra Comunità, spesso per una mancata comprensione dell’impatto concreto che le scelte dell’Unione hanno sulla vita quotidiana di ciascuno di noi; proprio per questo il risultato ottenuto parla di consapevolezza e partecipazione». Spirito di collaborazione e autorevolezza per fare le scelte giuste: sono alcune delle caratteristiche fondamentali, secondo Ottolenghi, che dovrà avere la nuova leadership: «Viviamo una fase delicata che richiede lucidità e visione, perché il voto non è un punto di arrivo ma l’inizio di un passaggio complesso che impone scelte mature, all’altezza del momento storico che stiamo vivendo come ebrei in Italia. Ha Bait affronta questa fase da una posizione di forza costruita su numeri concreti, su un’esperienza istituzionale reale in UCEI e su una storia di serietà e affidabilità, una forza che non serve a dividere ma a incidere responsabilmente sul futuro, valorizzando anche il dialogo e il rapporto con le altre Comunità ebraiche italiane, nella convinzione che il confronto e la collaborazione siano una ricchezza per tutti. La disponibilità a collaborare è totale e sincera, perché oggi più che mai unità, autorevolezza e visione condivisa sono indispensabili: il voto ricevuto è un mandato forte e a quella fiducia intendiamo rispondere con scelte all’altezza».

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