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    ROMA EBRAICA

    Un secolo di luce: il ricordo di Rav Elio Toaff a dieci anni dalla scomparsa

    A dieci anni dalla scomparsa del Rabbino Capo Emerito Elio Toaff Z”L, la Fondazione per il Museo Ebraico di Roma assieme all’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma “Giancarlo Spizzichino” ha celebrato la memoria di una delle figure più luminose e incisive dell’ebraismo italiano del Novecento, con un convegno denso di emozione, testimonianze e riflessione.
    L’evento ha raccolto una platea attenta e partecipe presso la Fondazione Besso, dove studiosi, autorità religiose, rappresentanti istituzionali e familiari si sono alternati per tratteggiare il profilo umano, spirituale e politico di Rav Toaff. Tra gli interventi voci autorevoli come Liliana Picciotto, Andrea Riccardi, Rav Gianfranco Di Segni, Rav Riccardo Di Segni, Gianni Letta, Daniele Caviglia, Silvia Haia Antonucci, Lilli Spizzichino, Claudio Procaccia, Sergio Della Pergola e della nipote Lia Toaff, che ha condiviso un ricordo personale e commosso del nonno. Presente anche l’ambasciatore d’Israele in Italia, Jonathan Peled, a testimoniare il respiro internazionale dell’eredità lasciata dal Rabbino Emerito.
    Nel suo intervento, Antonella Di Castro, vicepresidente della Comunità Ebraica di Roma, ha ricordato come Rav Toaff sia stato “guida spirituale, morale e politica”, sottolineando la storica apertura al dialogo interreligioso che lo portò ad accogliere Papa Giovanni Paolo II nella Sinagoga Maggiore di Roma del 1986. Un gesto senza precedenti, simbolo di un cammino di dialogo portato avanti con coraggio e coerenza.
    Il ricordo del Rav si è snodato anche attraverso episodi della sua giovinezza a Livorno, dove nacque e mosse i primi passi sotto l’influenza del padre, Rabbino Capo della città. Spirito vivace, a tratti polemico, Rav Toaff si distinse fin da subito per la sua indipendenza intellettuale e il suo senso del dovere verso la comunità. Ma è a Roma, dove ha guidato per mezzo secolo la Comunità Ebraica, dal 1951 al 2001, che ha lasciato la sua impronta più profonda: non solo come guida religiosa, ma come punto di riferimento per la trasmissione dei valori ebraici e per l’apertura verso il mondo esterno. “Con la sua presenza ha attraversato un secolo, contribuendo a costruire ponti, a rafforzare identità e a trasmettere valori che ancora oggi ci parlano con forza” ha detto Rav Riccardo Di Segni.
    Il convegno non è stato solo un ricordo, ma un tributo vivo alla responsabilità che Rav Toaff ha insegnato a ciascuno: custodire e tramandare con dignità e coraggio il patrimonio morale e spirituale dell’ebraismo italiano.

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