Skip to main content

Ultimo numero Maggio – Giugno 2025

Scarica il Lunario

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    ROMA EBRAICA

    Una targa per non dimenticare alunni e docenti ebrei espulsi con le leggi razziali

    Piero Terracina z’’l era solo un bambino che frequentava la terza elementare quando, a seguito delle Leggi Razziali del 1938, gli fu impedito di continuare a frequentare la scuola in quanto ebreo. Piero Terracina è stato uno dei più instancabili e autorevoli testimoni italiani della Shoah, dopo essere sopravvissuto all’orrore dei campi di sterminio nazisti.

    Lunedì 26 maggio, nell’Istituto “Francesco Crispi” di Monteverde dove studiava allora, è stata scoperta una targa che ricorda la sua espulsione e quella di tutti gli alunni e docenti di religione ebraica, avvenuta ottantasette anni fa.


    La cerimonia è stata promossa dall’ADIMS (Associazione Docenti Italiani per la Memoria nelle scuole), in collaborazione con il Progetto Memoria e l’IC Gianicolo. Si tratta della sesta targa installata dall’ADIMS dal 2023. La realizzazione è stata possibile anche grazie al contributo dell’8 per mille dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
    Il presidente del XII Municipio, Elio Tomassetti, ha voluto ricordare la figura di Piero Terracina con parole di ammirazione: «Era un uomo che non aveva mai perso il sorriso, nonostante il terribile passato. Con entusiasmo, chiarezza e positività ha girato le scuole per raccontare la sua storia. È un esempio militante di quella che dovrebbe essere la memoria: attiva , presente e vera».
    Anche Lucilla Musatti, vicepresidente di ADIMS, ha sottolineato il valore della cerimonia parlando ai numerosi alunni presenti: «Il diritto alla libertà, all’appartenenza alla propria cultura e alla cittadinanza sono diritti che dobbiamo imparare a difendere quotidianamente. Questa targa vuole essere una testimonianza ma anche una piccola restituzione».
    Fondata nel 2023, ADIMS si occupa di diffondere la memoria storica nelle scuole, promuovendo installazioni come questa, frutto di una attenta ricerca negli archivi scolastici e della Comunità ebraica romana dell’epoca.
    Ettore Terracina, nipote di Piero, ha condiviso con i presenti la testimonianza dello zio: «Un giorno, la maestra che gli voleva bene gli disse che non poteva più restare a scuola perché era ebreo. Quella fu la prima grande ingiustizia che zio Piero subì. I compagni di classe con cui giocava sparirono tutti all’improvviso, e la mancanza di solidarietà fu per lui un grande dolore».


    Lello Dell’Ariccia, in rappresentanza del Progetto Memoria, ha parlato ai bambini, dell’importanza della memoria: «Dopo l’espulsione dalle scuole, arrivarono le deportazioni. Ricordare serve a far sì che ciò che è successo non accada mai più. E non solo agli ebrei».
    Grande attenzione e commozione hanno suscitato anche le parole di Ugo Foà, coetaneo di Piero Terracina e testimone diretto delle Leggi Razziali.
    «Nel 1939 avevo dieci anni. Anche a me venne impedito di frequentare la scuola. Nessuno dei miei 41 compagni venne a trovarmi. Quando si vive sotto dittatura è difficile agire, parlare, a volte anche pensare». Foà ha ricordato l’episodio doloroso dell’esame da privatista: fu fatto sedere in fondo alla classe, da solo. Mentre sedeva all’ultimo banco, un’insegnante gli si avvicino e gli sussurrò all’orecchio: “Ugo, coraggio, tutto questo passerà”. In un momento di fragilità, queste parole mi aiutarono». Foà ha concluso con un messaggio ai bambini presenti, prossimi alla fine del ciclo elementare, a cui ha augurato di affrontare con gioia questo nuovo ciclo scolastico, sapendo che al momento di ritirare pagelle troveranno solo il loro nome e cognome e non quella orribile “razza ebraica”. «Pensavo che razza riguardasse solo animali e non gli esseri umani».
    Tiziana Della Rocca, presidente ADIMS, ha spiegato il percorso che porta all’individuazione delle scuole coinvolte e delle iniziative dell’ADIMS: «Le nostre ricerche partono dagli archivi delle scuole, consultiamo i registri del 1937/38 per rintracciare la presenza di alunni ebrei e poi proseguiamo con la consultazione dei registri 38/39 e vediamo che gli alunni non ci sono più, neanche una traccia. Alcuni li ritroviamo nelle sezioni ebraiche, cioè nelle classi create per i bambini di “razza ebraica”, i bambini o ragazzi “diversi”, che non potevano stare a contatto con i “normali”».
    L’obiettivo è quello di installare nuove targhe, creando un percorso della memoria simile a quello delle “pietre d’inciampo”, per raccontare ai bambini di oggi cosa è accaduto nel 1938 ai piccoli come loro, colpevoli solo di essere ebrei.
    Alla cerimonia erano presenti anche l’assessora del XII Municipio Maria Stella Squillace, Giacomo Moscati per la Comunità Ebraica di Roma, Davide Jona Falco e Guido Coen per l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e due rappresentanti dell’Istituto Comprensivo Gianicolo.

    CONDIVIDI SU: