
È stato uno Yom Ha’atzmaut diverso dal solito quello celebrato quest’anno al quartiere ebraico di Roma. Una celebrazione segnata dalle preoccupazioni per gli incendi nello divampati nello Stato ebraico su cui sono in corso le indagini sull’origine dolosa. Ma, nonostante tutto, la gioia nel festeggiare il 77° anniversario della fondazione di Israele è rimasta intatta.
I festeggiamenti si sono aperti con una cerimonia solenne al Tempio Maggiore, addobbato per l’occasione con un parochet bianco e blu, decorato con Menorot e Maghen David, a richiamare i colori e simboli della bandiera israeliana. Durante la cerimonia sono state recitate preghiere speciali per la situazione attuale in Israele.
«Siamo vivamente preoccupati per le notizie che arrivano da Israele, che hanno causato la limitazione delle cerimonie e l’interruzione dei trasporti. Sarà uno Yom Ha’atzmaut rattristante», ha detto il rabbino capo Rav Riccardo Di Segni, esprimendo la forte preoccupazione della comunità ebraica di Roma.
Successivamente, come ogni anno, è stato suonato lo shofar, simbolo del ritorno degli ebrei nella loro terra, dal maskil David Sessa.
All’esterno della Sinagoga un’atmosfera festosa: bancarelle e stand curati dai movimenti giovanili e gruppi ebraici: Hashomer Hatzair, Bene Akiva, Elihai, UGEI, Bene Berith e Tiferet Chaim hanno animato la piazza. Giovani e adulti hanno ballato insieme, creando un momento di unione e spensieratezza.
Sul palco, il grande ospite della serata è stato Ciro il Principe.
Nonostante le difficoltà e le preoccupazioni, la comunità ebraica romana ha saputo ritrovarsi ancora una volta per celebrare con orgoglio e fierezza la nascita dello Stato di Israele, testimoniando un legame profondo e con lo stato di Israele.
Sul palco sono intervenuti il presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun e la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.