Skip to main content

Ultimo numero Maggio – Giugno 2025

Scarica il Lunario

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    ROMA EBRAICA

    Parashà di Kòrach: Pregare per un miracolo

    Di Donato Grosser

    In questa parashà di fronte alla ribellione di Kòrach, Moshè si rivolge alla comunità dicendo loro: “... da ciò saprete che il Signore mi ha mandato per fare tutte queste cose, che non le ho fatte di mia volontà. Se costoro moriranno come muoiono tutti gli uomini [...] sarà segno che il Signore non mi ha mandato. Ma se il…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    La santificazione del profano (da una derashà di Rav Lichtenstein). Parashà di Shelach Lechà

    Di Rav Ariel Di Porto

    La parashà dello tzitzit viene recitata due volte al giorno nello Shemà. Si tratta in ogni caso di una parte importante all’interno delle nostre preghiere. Supponendo che questo sia stato scelto perché ricorda dall’uscita dall’Egitto, così come emerge nella Mishnà nel trattato Berakhot, rimane la domanda perché sia stato scelto proprio questo brano, e non uno dei molti altri che…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Bemidbàr: Le dodici bandiere di Salvador Dalì

    Di Donato Grosser

    Questa è la prima parashà del quarto libro della Torà, intitolata “Bemidbàr”, che significa “nel deserto”. Il titolo deriva dalla prima parola nella parashà. In latino questo libro è chiamato “Numeri” perché in questa prima parashà, e in quella seguente, viene fatto il censimento dei figli d’Israele. L’ordine di fare il censimento, nel quale ogni uomo censito, dai venti ai…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Behar-Bechukkotai: Cos’è la solidarietà?

    Di Donato Grosser

    La Torà ci insegna a essere solidali. Cos’è la solidarietà? La Treccini da’ questa definizione: “È il rapporto di fratellanza e di reciproco sostegno che collega i singoli componenti di una collettività sulla base del sentimento di comune appartenenza a essa e di condivisione di un'identità collettiva, e in funzione della coscienza di comuni interessi e finalità da perseguire”. Questa…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Emòr: Si è kohanìm anche prima di nascere!

    Di Donato Grosser

    La parashà di Emòr si apre con le mitzvòt relative ai kohanìm. Sono kohanìm tutti coloro che sanno per tradizione dai loro padri e antenati di essere discendenti di Aharòn, indipendentemente dal fatto che il nome della famiglia sia Cohen, Kahan, Sacerdote, Dwek, Tawil o altro. Quando vi era il Bet Ha-Mikdàsh, i kohanìm avevano l’incarico  di presentare i sacrifici…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Tazria’-Metzora’: Come si guarisce dalla Tzara’at

    Di Donato Grosser

    L’argomento principale di queste due parashòt, che questa settimana vengono lette insieme, è quello di piaghe che colpivano coloro che avevano commesso la trasgressione di sparlare del prossimo.  Così infatti è detto nel trattato talmudico ‘Arakhìn (15b): “R. Yossè Ben Zimrà disse: Le piaghe della tzara’at vengono a coloro che fanno maldicenza, come è detto (Salmi, 101:5): Chi calunnia in…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Pekudè: L’opera indistruttibile

    Di Donato Grosser

    La parashà si apre con il resoconto che Moshè diede al popolo sull’uso fatto con i metalli preziosi e le altre cose che avevano donato per la costruzione del Mishkàn: “Questi sono i conti del tabernacolo, del tabernacolo della testimonianza, che furono fatti per ordine di Moshè, per cura dei Leviti, sotto la direzione di Itamar, figlio del sacerdote Aharon.…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Vayakhèl: Noi e i Caraiti

    Di Donato Grosser

    Nelle parashòt precedenti furono date a Moshè e istruzioni su cosa e come fare per costruire il Mishkàn (tabernacolo). In questa parashà la Torà racconta come avvenne la costruzione. Il primo ordine di Moshè fu quello di non accendere il fuoco di Shabbàt: “Non accenderete fuoco in alcuna delle vostre abitazioni il giorno del sabato” (Shemòt, 35:3). Questo venne a…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Tetzavè: A cosa servivano gli Urìm e Tummìm?

    Di Donato Grosser

    Nella parashà è scritto che il Kohen Gadol faceva il servizio con otto vestimenti: di questi ve ne erano quattro con i quali facevano il servizio i kohanim ordinari (pantaloni, tunica, l’avnèt che era una lunga fascia attorno alla vita, turbante). Gli altri quattro potevano essere indossati solo dal Kohen Gadol ed erano il me’il, un manto fatto a maglia…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Terumà: Cosa è il siclo di cui si parla nella Torà?

    Di Donato Grosser

    In questa parashà la Torà racconta come avvenne il primo “appeal”, la prima raccolta di fondi e di materiali della nostra storia: “L’Eterno parlò a Moshè dicendo: Dì ai figli d’Israele che mi facciano un’offerta;  accetterete l’offerta da ogni uomo che sarà disposto a farmela di cuore.  E questa è l’offerta che accetterete da loro...”(Shemòt, 25: 1-3). Rashì (Troyes, 1040-1105)…