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    Mondo

    Australia, espulso l’ambasciatore iraniano per i legami di Teheran con gli attacchi antisemiti

    Le ultime rivelazioni del governo e dei servizi di intelligence australiani confermano ancora una volta come l’Iran utilizzi una rete globale di proxy criminali per colpire comunità ebraiche e oppositori politici in Occidente.
    Il primo ministro Anthony Albanese e il direttore dell’Australian Security Intelligence Organisation (ASIO), Mike Burgess, hanno annunciato che due attacchi antisemiti in Australia – l’incendio del ristorante ebraico Lewis’ Continental Kitchen a Sydney il 20 ottobre 2023 e l’attentato contro la sinagoga Adass Israel di Melbourne lo scorso 6 dicembre – sarebbero orchestrati direttamente dai comandanti del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica. Per eseguire le azioni, Teheran avrebbe fatto ricorso a organizzazioni criminali locali, in modo da mascherare il coinvolgimento diretto dei propri agenti.
    Albanese ha definito gli episodi “atti straordinari e pericolosi di aggressione” e “tentativi di minare la coesione sociale e seminare discordia nella nostra comunità”. Particolarmente drammatico l’attacco alla sinagoga, che ha costretto i fedeli presenti a fuggire tra le fiamme: un edificio simbolico, costruito negli anni Sessanta dai sopravvissuti della Shoah.
    Alla luce delle prove raccolte, Canberra ha deciso di espellere l’ambasciatore iraniano Ahmad Sadeghi e tre funzionari della sua delegazione, imponendo loro di lasciare il Paese entro sette giorni. Parallelamente, l’Australia ha richiamato il proprio personale diplomatico da Teheran per motivi di sicurezza, sospendendo le attività dell’ambasciata. La ministra degli Esteri Penny Wong ha sottolineato che si tratta della prima espulsione di un ambasciatore dal secondo dopoguerra, invitando inoltre i cittadini australiani a lasciare l’Iran. Albanese ha annunciato anche l’intenzione di inserire i pasdaran nella lista delle organizzazioni terroristiche, in linea con le crescenti preoccupazioni dei governi occidentali sulla portata delle operazioni clandestine iraniane.
    Secondo l’ASIO, gli episodi in Australia non sono affatto casi isolati. “L’Iran utilizza una rete complessa di intermediari e criminali per nascondere il proprio coinvolgimento”, ha spiegato Burgess. Negli ultimi anni, diverse intelligence europee e statunitensi hanno documentato come Teheran si serva di bande criminali per portare avanti attentati, rapimenti o tentativi di omicidio contro dissidenti, giornalisti, cittadini ebrei e funzionari occidentali. Nel 2023 la Svezia ha denunciato l’uso di gang locali per colpire oppositori iraniani e israeliani; nel Regno Unito, il MI5 ha segnalato almeno 15 tentativi iraniani di rapimento o assassinio di cittadini ebrei dal 2022; in Spagna, invece, l’ex europarlamentare Alejo Vidal-Quadras, sostenitore dell’opposizione iraniana, è stato vittima di un attentato.
    Le misure adottate da Canberra sono state accolte con favore da Israele, che ha definito la decisione australiana “una chiara dimostrazione della minaccia che il regime iraniano rappresenta non solo per gli ebrei e per Israele, ma per il mondo libero nel suo complesso”.

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