Sono passati quasi sei secoli dal primo rogo di massa del Talmud (Parigi 1242), un atto che le autorità religiose e politiche ripeterono poi moltissime volte, naturalmente con l’ottima intenzione di preservare le indifese e innocenti anime dei fedeli dalle fake news ebraiche. Il gesto fu ripreso su scala più vasta in Germania nel 1933, ma ci sono precedenti anche…
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Si rafforza il sistema difensivo di Israele
In questi giorni è stata consegnata alla Marina israeliana la corvetta missilistica “Maghen” (“Scudo”), la prima di una serie di quattro che arriveranno entro l’anno prossimo, cui si aggiungeranno tre nuovi sottomarini in arrivo fra il 2021 e il 2027. “Maghen” è la nave più avanzata delle Forze di Difesa di Israele e probabilmente dell’intero scacchiere mediterraneo orientale, e lo sarà ancor…
La contrapposizione delle idee che si trasforma in odio
La parola chiave della cronaca politica di questi ultimi anni è “polarizzazione”. Tanto negli Stati Uniti quanto in Italia e in Israele molti intellettuali e giornalisti attribuiscono la crisi evidente del sistema politico alla divisione della società in due blocchi contrapposti che non dialogano e non si tollerano, sono per l’appunto “polarizzati”. E’ difficile negare questa situazione. La Lega e…
Quel passaporto Usa che riconosce Gerusalemme capitale di Israele
Con una piccola cerimonia, l’ambasciatore americano a Gerusalemme David Friedman ha consegnato venerdì il passaporto americano a Menachem Binyamin Zivotofsky, un ragazzo americano nato 18 anni fa a Gerusalemme. Un atto del tutto normale? No, perché sul passaporto c’era scritto che Zivotofski era nato in Irsaele. Ancora una cosa normale? Dopotutto il ragazzo è nato nella capitale dello stato di…
La moralità di Israele: cura per senso etico un suo acerrimo nemico
Israele ha accettato di curare il più importante dirigente palestinista contagiato finora dal Covid, quel Saeb Erekat che è stato a lungo il “capo negoziatore” dell’Autorità Palestinese (che come è noto non negozia niente) e da qualche anno è diventato anche segretario generale del comitato esecutivo dell’Organizzazione di Liberazione della Palestina (l’organizzazione madre dell’Autorità Palestinese) e insomma il numero due…
Il preoccupante potere dei social: possono far sparire qualunque notizia o opinione non piaccia loro
Qualche giorno fa Facebook ha annunciato la sua intenzione di seguire Twitter nel bandire dai post che pubblica il negazionismo della Shoà. Bella notizia, almeno in apparenza. Molti nel mondo ebraico hanno apprezzato questa scelta, condannando solo il fatto che essa sia stata presa tardi e con molte resistenze: soprattutto in Italia dove si è combattuta una lunga battaglia parlamentare…
La pandemia e l’anarchia di chi rifiuta regole e divieti
Nelle ultime settimane sono scoppiati in Israele incidenti abbastanza gravi fra la polizia, che cercava di far rispettare le disposizioni sul distanziamento sociale approvate dalla Knesset e due gruppi ben distinti, che rifiutano entrambi di rispettarli. Da un lato vi sono gruppi di charedim, i religiosi più tradizionalisti, dall’altro gli ultrasinistri che non intendono sospendere per qualche settimana le loro…
Guerra tra Armenia e Azerbaijan: il ruolo della Turchia
Nei giorni scorsi un violento attacco azero ha riaperta la guerra fra Azerbaijan e Armenia, che era esplosa nel 1988 col crollo dellUnione Sovietica, si era interrotta nel 1994 e da allora aveva prodotto numerose scaramucce. I giornali italiani ne hanno parlato poco, ma si tratta di un fatto importante, che merita la nostra attenzione. Innanzitutto perché se l’Armenia può…
Il mancato realismo della leadership palestinese
A chi segue le vicende mediorientali capita spesso di dover ripetere la considerazione sconsolata attribuita a Golda Meir (ma forse di Abba Eban) per cui i dirigenti palestinisti “non perdono mai l’occasione di perdere un’occasione”. E’ accaduto di nuovo nelle ultime settimane con i ripetuti rifiuti opposti da tutte le fazioni palestinesi all’accordo fra Israele e un paio di stati arabi…
Quei pacifinti nemici dell’accordo tra Israele, Emirati Arabi e Bahrein
Mentre Netanyahu e i ministri del Bahrein e degli Emirati firmavano gli accordi di pace, davanti a Trump che ha avuto un ruolo decisivo per raggiungerli, il più grande gruppo musulmano americano (il CAIR, con forti legami col partito democratico) manifestava davanti alla Casa Bianca contro l’accordo, paragonando Netanyahu a Hitler. Da Gaza nello stesso tempo Hamas sparava molti razzi…