Skip to main content

Scarica l’ultimo numero

Scarica il Lunario 5784

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati

    Star Trek in mostra a Los Angeles. E se il saluto vulcaniano avesse radici ebraiche?

    Di recente ha avuto luogo una mostra su Star Trek, ospitata presso lo Skirball Cultural Center, un centro culturale ebraico nel cuore di Los Angeles. Un’esposizione ricca di manufatti per deliziare i “Trekkies” ma che porta con sé incredibili elementi che riconducono il famoso “saluto vulcaniano” ad origini ebraiche.

    Adam Nimoy, figlio del famoso “Spock”, l’eroe metà vulcaniano e metà umano, guidando i visitatori all’interno della mostra allo Skirball Cultural Center, ha spiegato come il famoso saluto vulcaniano sia stato molto più di un simbolo della serie televisiva, che ha senza dubbio definito la lunga carriera di suo padre nel ruolo di Spock. Il saluto in realtà deriverebbe da una Berachà (benedizione ebraica) che Leonard Nimoy vide per la prima volta da ragazzo in una sinagoga ortodossa a Boston. Nimoy fece tesoro di quel gesto, portandolo fisicamente nella recitazione del ruolo che lo rese famoso per sempre. A raccontare l’evento e la mostra, è il New York Times.

     

    L’immagine di quel gesto, che collega in modo quasi rocambolesco l’ebraismo alla cultura di Star Trek, aiuta a spiegare come mai si è scelto di ospitare una mostra, dedicata a uno dei più celebri spettacoli di fantascienza della televisione, all’interno di un centro culturale ebraico; noto principalmente per le sue esplorazioni della vita e della storia ebraica.

     

    Passeggiando tra i manufatti, che rappresentano cimeli preziosi per i collezionisti e i fans di Star Trek, Adam Nimoy ha ricordato come suo padre, figlio di ebrei ucraini che non parlavano neppure inglese quando arrivarono, aveva detto lui di essersi identificato perfettamente con Spock, sottolineando che si sentiva esattamente come: “l’unico alieno sul ponte dell’Enterprise”.

     

    I valori e le tradizioni ebraiche sono stati spesso nelle menti degli autori dello show mentre affrontavano questioni di comportamento umano e moralità, ha detto David Gerrold, uno degli scrittori di alcuni degli episodi più acclamati di “Star Trek”. “Molta tradizione ebraica e molta saggezza ebraica fa parte di ‘Star Trek’. Così ‘Star Trek’, a sua volta, ha attinto a molti elementi rintracciabili nella Torah e nel Talmud- ha detto Gerrold in un’intervista – Chiunque sia cresciuto e conosca la tradizione ebraica riconoscerà molta della sua saggezza in ‘Star Trek'”.

     

    Una connessione inizialmente poco esplicita quella con l’ebraismo, che però nel corso della serie, si fa via via più evidente. La mostra, che si dipana, tra i vari episodi della serie “Star Trek”, mostra principalmente elementi che interessano i fans come ad esempio: una console di navigazione dalla U.S.S. Enterprise, la prima sceneggiatura del primo episodio, un distruttore Klingon di “Star Trek: The Next Generation” e una serie di oggetti.

     

    La scelta di questa mostra particolare nasce dall’esigenza di riportare in funzione lo Skirball dopo un fermo dovuto alla pandemia da Covid-19. Una situazione difficile che ha interessato i musei di tutto il mondo.  “In questi giorni, soprattutto dopo la pandemia, i musei stanno cercando di reinventarsi per attirare visitatori” ha detto Brooks Peck, uno dei collaboratori dell’esibizione.

     

    Una mostra che però ha riscontrato un discreto successo, da parte degli affezionatissimi fans e non solo. L’esposizione, infatti, ha attirato 12.000 partecipanti nei suoi primi due mesi. “Questo ha portato nuove persone, senza dubbio- ha detto Sheri Bernstein, Direttore del museo al New York Times- La partecipazione è fondamentale per noi, soprattutto è importante coinvolgere un pubblico sempre più diversificato”.

     

    Jessie Kornberg, Presidente dello Skirball, ha spiegato che il centro ebraico ha lavorato alla realizzazione dell’esposizione per trovare e mostrare al pubblico punto di connessione tra l’ebraismo e lo show televisivo. “L’identità ebraica di Nimoy si alimenta da un grande tema come l’ebraismo- ha detto Kornberg- In realtà pensiamo che i valori comuni nell’universo di ‘Star Trek’ e il credo ebraico siano molto potenti. Questa è l’idea della serie: un popolo più liberale e inclusivo, in cui “altro” e “differenza” sono una forza condivisa in contrapposizione a una debolezza che divide” proprio come l’ebraismo.

    CONDIVIDI SU: