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    Israele: anche l’Italia rischia di finire tra i 10 paesi della lista “no-fly”

    Nel corso della giornata di domenica il ministero della Salute israeliano ha consigliato al governo di aggiungere 10 nuovi paesi all’elenco delle destinazioni designate come “rosse”, a causa degli alti tassi di infezione da Covid-19, mentre Israele si prepara a un’ondata di nuovi casi causati dalla variante Omicron.

     

    I ministri sembrerebbero aver approvato la possibilità di vietare i viaggi negli Stati Uniti, Italia, Germania, Belgio, Ungheria, Canada, Marocco, Portogallo, Svizzera e Turchia da mercoledì 22 dicembre.

     

    La decisione è  stata guidata sulla base dei dati visionati dal Primo Ministro Naftali Bennett, che mostrano la probabilità di “un focolaio significativo” di Covid-19 entro tre settimane, con il picco che supererebbe quello dell’onda Delta, iniziata a giugno.

     

    I funzionari hanno condiviso che Bennett sta “cercando di guadagnare tempo” per ritardare l’ondata di infezioni “chiudendo i voli” verso destinazioni popolari tra gli israeliani.

     

    Israele ha già aggiunto nei giorni scorsi altri nove paesi alla no-fly list “rossa”. Tra questi: Regno Unito, Danimarca, Francia, Spagna, Emirati Arabi Uniti, Irlanda, Norvegia, Finlandia e Svezia.  All’inizio del mese si sono aggiunti il ​​Sudafrica ed altri paesi africani.

     

    Coloro che desiderano viaggiare nei paesi “rossi” devono prima ottenere un permesso speciale.

     

    Gli israeliani che invece tornano da quei paesi, sono tenuti a mettersi in quarantena negli hotel statali fino a quando il loro primo test COVID non risulterà negativo, dopodiché potranno  partire, ma dovranno rimanere in quarantena domestica per sette giorni, anche se sono completamente vaccinati.

     

    Il ministro della Difesa Benny Gantz domenica ha approvato l’apertura di altri due “hotel per il coronavirus”, incluso uno per mettere in quarantena i viaggiatori che arrivano all’aeroporto Ben Gurion. Tre di queste strutture statali, gestite dall’Home Front Command, erano già operative da questa estate.

     

    Gantz ha anche ordinato ai funzionari del ministero “di prepararsi per l’apertura di ulteriori hotel, se necessario”, ha spiegato in una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio.

     

    Giovedì, il governo ha votato per estendere le attuali restrizioni di viaggio, compreso il divieto di ingresso degli stranieri nel Paese e l’obbligo per tutti gli israeliani di tornare in quarantena per tre giorni dopo l’ingresso.  Le limitazioni ora dureranno almeno fino al 29 dicembre.

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