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    Israele, trovata ametista di 2000 anni con incisione della pianta usata per l’incenso del Tempio e per il profumo di Cleopatra

    Un sigillo di ametista di 2mila anni, su cui sono incisi un uccello e un ramo con cinque frutti, è stato ritrovato durante gli scavi nel Parco Nazionale Emek Tzurim, nei pressi del Muro Occidentale nella Città Vecchia di Gerusalemme.

     

    “Questa probabilmente è la prima volta che viene scoperto un sigillo con l’incisione della preziosa e famosa pianta, di cui finora si poteva leggere solo nelle descrizioni storiche”, ha affermato l’archeologo Eli Shukron, che ha condotto lo scavo per la Israel Antiquities Authority. Gli esperti ritengono, infatti, che la pianta raffigurata sia nota come “bosem”, “balsamo di Galaad”, “albero di balsamo” o “cachi” (non correlato al frutto moderno) che, durante il periodo del Secondo Tempio, era utilizzata per produrre incenso, profumi ed unguenti.

     

    “Verso la fine del periodo del Secondo Tempio, l’uso dei sigilli in pietra si è diffuso ed è diventato più comune, ma nella maggior parte di quelli scoperti finora con incisioni, è possibile trovare piante che erano comuni in Israele in quel periodo: viti, datteri e olive, tra le sette specie più diffuse. Ma su questo sigillo, abbiamo subito notato che il frutto inciso era diverso da tutti quelli che abbiamo ritrovato fino ad oggi”, ha affermato l’esperto Amorai-Stark.

     

    Si pensa che il balsamo di Galaad fosse anche un ingrediente del profumo della regina d’Egitto, Cleopatra: secondo lo storico Giuseppe Flavio, Marco Antonio regalò a Cleopatra boschi di questa preziosa pianta, affinché potesse avere scorte illimitate del costoso balsamo, estratto dalla pianta. Altri esperti ritengono che la regina di Saba abbia donato la pianta al re Salomone.

     

    L’ametista, che secondo i ricercatori era apposta su un anello di una persona benestante, è di forma ovale, lunga 10 mm e larga 5 mm. “Reperti come questo ci permettono di dare uno sguardo alla vita quotidiana delle persone che vivevano durante il periodo del Secondo Tempio, i giorni di gloria di Gerusalemme” ha aggiunto Shukron.

     

    Sulla pietra è inciso anche un uccello, probabilmente una colomba: “La colomba è una figura positiva nel mondo ellenistico, romano ed ebraico. Simboleggia ricchezza, felicità, bontà e successo”, ha affermato Shua Amorai-Stark.

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