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    Aiutare il Maghen David Adom è aiutare Israele

    Il Magen David Adom è il servizio nazionale di emergenza medica
    pre-ospedaliera, fondato in Israele nel 1930. Da 89 anni si pone
    l’obiettivo primario di salvare vite umane senza preclusioni di genere, etnia,
    credo religioso, stato sociale. Dal 2006 il Magen
    David Adom
    fa parte della
    International Comitee of the Red Cross (ICRC) e si attiene ai suoi principi
    umanitari condividendoli con le altre Società di Soccorso tra le quali spiccano
    la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa.

    Ogni anno in Israele 2 milioni di persone chiamano il numero di
    emergenza 101 per ricevere assistenza medica urgente. Le centrali operative del
    Magen David Adom ricevono più di 5000 chiamate di emergenza al giorno. Pochi
    sanno però che questa importantissima organizzazione –
    che
    mobilita 1800 impiegati, 17.000 volontari Life Guardians, 6.500 Primi
    Soccorritori che provengono dall’intero arco della società israeliana – pur
    essendo l’unica a svolgere emergenze mediche nel Paese, è però un ente privato, in base ad una legge nazionale del 1950. Il Maghen David Adom
    vive e fornisce assistenza e servizi solo grazie agli aiuti dei volontari e dei
    benefattori, che coprono la maggior parte delle spese, solo in minima parte sostenute
    da fondi pubblici.

    Per supportare le attività di soccorso, formazione e ricerca, per
    aiutare nell’acquisto di veicoli salvavita, kit di primo soccorso,
    apparecchiature
    medicali, per sostenere i servizi trasfusionali e la fondazione di nuove
    stazioni su tutto il territorio israeliano, in molti Paesi del mondo sono nate le
    Associazioni Amici del Maghen David Adom. In Italia l’Associazione onlus è
    presente dal 2012 a Milano, ed è diretta da Sami Sissa che ha deciso di promuovere
    e sostenere la nascita di altre Associazioni sul territorio italiano.

    Ieri, nella prestigiosa sede del Circolo Canottieri di Roma, è
    stata presentata l’intera attività del Maghen David Adom che opera con 1.094
    ambulanze e unità mobili di terapia intensiva, 500 moto mediche, 2 elicotteri in
    grado di dare una risposta immediata nelle situazioni d’emergenza in città e in
    periferia. Le ambulanze e le equipe mediche delle Unità Mobili di Terapia
    intensiva soccorrono oltre 785.490 persone l’anno. Il servizio trasfusionale
    del MDA raccoglie più di 260.000 unità di sangue e la formazione ai volontari
    coinvolge 80.000 persone tra adolescenti, adulti e squadre mediche.

    “Si tratta di un lavoro straordinario per un paese così piccolo come
    Israele – ha spiegato Sissa – dove la salvezza di ogni vita umana è
    fondamentale”. Un lavoro impegnativo e dai pesanti risvolti psicologici per il personale
    paramedico, come ha mostrato la proiezione in anteprima di un reality girato
    sulle ambulanze e che verrà messo in onda sulla televisione israeliana Channel
    13. Un lavoro estenuante ma anche di grande empatia e soddisfazione, hanno
    spiegato tre paramedici presenti alla cerimonia.

    A raccontare le loro esperienze e il valore che il Maghen David
    Adom ha per la società israeliana, ma anche il contributo che dà in occasioni
    di grandi calamità naturali nel mondo, quattro testimonial di eccezione: l’Ambasciatore
    di Israele in Italia Ofer Sachs, il presidente della Comunità ebraica di Roma
    Ruth Dureghello, il presidente delle Comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni
    e Alessandro Piperno (che insieme a Cesare Efrati, assente per improrogabili impegni di lavoro) è uno dei referenti dell’Associazione romana degli Amici del Maghen David Adom.

    Alla base dell’impegno del Maghen David Adom vi è l’obiettivo di salvare
    più vite possibile ma questo è possibile solo attraverso la convinzione che
    ogni cittadino possa, se debitamente formato, prestare il primo aiuto. Di qui l’impegno
    a realizzare corsi formativi di primo soccorso che già sono stati realizzati in
    diverse comunità ebraiche italiane e che servono ad saper intervenire in casi
    di perdita di coscienza, soffocamento, attacco epilettico, ferite, emorragie, ustioni
    e infine i traumi. “Aiutare il Maghen David Adom – ha ricordato Sissa – è quindi
    un atto di grande generosità e come Associazione italiana ci siamo prefissati
    di raggiungere un obiettivo particolare. acquistare una ambulanza che verrà intitolata
    alla memoria del rabbino capo di Roma, rav Elio Toaff z.l., che tanto era
    conosciuto e rispettato anche in Israele. In questo modo il suo nome continuerà
    a essere diffuso tra il popolo israeliano”.

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