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    Il passaggio del testimone: dalla Comunità di Torino un PNRR per creare un archivio nazionale delle testimonianze

    La comunità ebraica di Torino si è aggiudicata un significativo finanziamento nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nel settore del patrimonio culturale e immateriale. Il progetto proposto nell’ambito del supporto ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la tradizione digitale è stato realizzato con la collaborazione e il partenariato dell’Istituto Storico della Resistenza, del Museo Ebraico di Ferrara e del Centro Ebraico il Pitigliani, in rete con Alicubi e con ANFIM – Associazione Nazionale tra le Famiglie Italiane Martiri Caduti per la libertà della Patria. 

    Shalom ha incontrato Claudia Abbina ideatrice del progetto e già consigliere della Comunità di Torino e Anna Orvieto, Consigliere del Pitigliani che con Giordana Menasci ha ideato 12 anni or sono il progetto “Memorie di famiglia”.

     

    A quasi 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale è doveroso interrogarsi su come trasmettere la Memoria della Shoah, soprattutto quando i testimoni diretti della persecuzione e della deportazione non potranno più raccontare quello che hanno visto e sopportato. “Memorie di famiglia” è un appuntamento fisso dal 2010, una staffetta tra generazioni che quest’anno si è anche arricchita anche di una pubblicazione.

    Anna Orvieto. Il Pitigliani negli anni è diventato un salotto di casa in cui la Shoah viene narrata in maniera intima, dove chi ascolta diventa testimone e la memoria non è soltanto una parola. Anziani e giovani, assieme, pensano, soffrono o più semplicemente si chiedono perché. Prevale la malinconia, ma è la forza con cui i sopravvissuti piegano il dolore del ricordo. Le “Memorie di famiglia” sono impregnate di buio, ma anche di luce: gli aguzzini banali, certo, ma anche coloro che aiutarono senza indugio gli ebrei italiani perseguitati dal regime fascista.

    In questo progetto i nonni aprono le valige in cui hanno incardinato il loro incubo peggiore a nipoti e pronipoti porgendogli cartoline consumate, vecchie lettere e documenti sbiaditi, tutto illustrato da una memoria vivida. Al Pitigliani, gli anziani sopravvissuti narrano la loro vita alle future generazioni perché le storie personali sono universali ed ogni follia umana è sempre in procinto di tornare. Anna Foa consulente storica del Pitigliani è la curatrice di un volume edito da Giuntina che raccoglie una serie di interventi tra i più significativi di questo percorso. Un compendio in cui varie e diverse sono le storie, i contesti, gli spunti di riflessione. 

     

    Da dove nasce il legame tra Pitigliani e Torino? 

    Claudia Abbina. Nel 2018 “Memorie di famiglia” è sbarcato anche a Torino con una edizione che avevo curato con Susanna Terracina; da allora abbiamo ritenuto fosse importante costituire lo strumento di lavoro per gli insegnanti che, tramite le nostre testimonianze, hanno offerto ai propri allievi una storia nella quale potersi identificare per capire cosa i propri coetanei hanno vissuto negli anni bui della guerra.

     

    Quali sono principali contenuti del progetto PNRR?

    Claudia Abbina. Il progetto prevede la creazione di un archivio nazionale delle testimonianze del periodo del nazifascismo, pensato specificatamente per le scuole. Si propone un metodo che guardi all’attualizzazione della storia, studiando quel periodo, caratterizzato da un grande fermento culturale che non ha impedito che venisse progettato, programmato e messo in pratica lo sterminio di un intero popolo, grazie ad una propaganda che facilmente ha avuto presa sull’ignoranza. La conoscenza della storia e della specificità di questo sterminio è lo strumento per combattere la “banalità del male”. 

     

    Nel 2020 avevate realizzatoil progetto “Il passaggio del testimone: dalle microstorie alla Storia” in Piemonte, quali nuovi contenuti saranno fruibili?

    Claudia Abbina. La finalità è l’ampliamento e il completamento del progetto che, grazie al finanziamento del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte, ha consentito la realizzazione dell’archivio digitale delle testimonianze piemontesi e della documentazione da cui sono state estratte, distinte per tema, contestualizzate dal punto di vista storico e arricchite dal riferimento a pubblicazioni, documenti e fonti.

    Verrà creato di un archivio nazionale delle testimonianze scritte e video del nazifascismo, selezionate organizzate e contestualizzate appositamente per essere utilizzate nelle scuole, accompagnate da un’ampia bibliografia, facilmente consultabile, con percorsi costruiti insieme a storici e professionisti della didattica.

     

    Cosa è previsto per gli insegnanti?

    Claudia Abbina. I corsi di formazione per insegnanti saranno cruciali perché forniranno ai docenti la possibilità di innovare l’approccio allo studio con l’obbiettivo di formare cittadini responsabili in grado di riconoscere e combattere le ingiustizie, i pericoli e le derive dittatoriali, l’importanza della libertà dei popoli, il rispetto, l’accettazione delle diversità, le regole per la civile convivenza.

     

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