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    L’invito alla Ferragni a Binario 21 e “la potenza di un clic” – Quattro domande alla Senatrice Liliana Segre

    Senatrice, nei giorni scorsi ha dichiarato a Repubblica di voler invitare Chiara Ferragni a visitare il Memoriale della Shoah di Milano “Binario 21”.  Lei crede che un influencer possa avere un ruolo nella diffusione della memoria? Se si come?

     

    L’idea di trasmettere la memoria è, mi si passi il termine, il nostro chiodo fisso. Noi siamo quelli che l’indimenticato Primo Levi ha tratteggiato, mirabilmente, nelle pagine dei “ Sommersi e salvati”. Un dovere morale che attraversa le generazioni ed arriva alla società delle piattaforme. La scelta del mezzo è delicata, ma se quel mezzo, con la potenza di un clic, raggiunge 27 milioni di giovani… allora la tentazione diventa irresistibile. Sul come direi che si può cominciare tornando sul luogo del delitto che a Milano si chiama Binario 21.

     

    Non c’è il rischio che il mezzo, ovvero l’influencer, oscuri il messaggio?

     

    È un rischio che mi sento di correre, perché quel mezzo ha un nome e cognome ed una reputazione digitale che mi tranquillizza, ha sposato buone cause si occupa di temi sensibili ha tutto il mio rispetto.

     

    Spesso i social network diventano una vera e propria palude dove si diffondono messaggi di antisemitismo e razzismo. Le celebrità possono aiutare a contrastare questi fenomeni sulle piattaforme?

     

    Di quella palude credo di sapere abbastanza, la mia scorta è la risposta. Se alla bella età di novant’anni, da Senatrice, sono diventata Presidente della Commissione che  studia il fenomeno del così detto “Hate Speech“ significa che il fenomeno è davvero presente e stratificato non solo nel nostro Paese. Abbiamo autorevoli esempi di star planetarie megafono dei diritti violati, portavoce degli ultimi. Le celebrità posso e devono impegnarsi, hanno potenti mezzi per farsi ascoltare. La loro azione è efficacissima dunque benvenuta.

     

    La Ferragni ha risposto al suo invito?

     

    Confido che lo farà presto. Mi farebbe piacere.

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