Skip to main content

Scarico l’ultimo numero

Scarica il Lunario 5784

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati

    La Razzia: un film con le ultime testimonianze sul 16 ottobre 1943

    Mercoledì 10 ottobre la sede della Fondazione Museo della Shoà, Casina Dei Vallati, ha ospitato una conferenza stampa per ricordare il 75esimo anniversario del 16 ottobre 1943 e proiettare in anteprima alcuni minuti del film “LA RAZZIA. Roma, 16 Ottobre 1943”, realizzato dal regista Ruggero Gabbai e scritto da Marcello Pezzetti e Liliana Picciotto, che verrà presentato alla Camera dei deputati martedì 16 ottobre, su iniziativa della Vice Presidente Mara Carfagna.

    Insieme ai creatori del film sono intervenuti: Mario Venezia, Presidente della Fondazione Museo della Shoah, Massimiliano Smeriglio, Vice Presidente Regione Lazio, Laura Baldassarre, Assessora alla Persona, alla Scuola, alla Comunità Solidale Roma Capitale, Noemi Di Segni, Presidente UCEI, Ruth Dureghello, Presidente Comunità Ebraica di Roma, Emanuele Di Porto e Nando Tagliacozzo, testimoni del 16 ottobre 1943.

    Un connubio tra storia e memoria, secondo le parole dello stesso Pezzetti; una serie di testimonianze inedite e rari documenti storici che attestano il momento più devastante nella vita della Comunità Ebraica di Roma.

    “Con l’affievolirsi delle voci dei testimoni diretti, abbiamo voluto produrre questo film-documentario per raccogliere le ultime testimonianze di chi vide con i propri occhi e riuscì a sfuggire all’agguato nazifascista, insieme alle interviste d’epoca dei sopravvissuti ai campi di sterminio, arrestati il 16 ottobre.” Ha spiegato Mario Venezia.

    Tra le testimonianze inedite quella di Nando Tagliacozzo, che si è salvato insieme ai suoi genitori, semplicemente perché i tedeschi avevano bussato alla porta accanto dove viveva sua sorella, che invece è stata deportata, e non alla loro, e quella di Emanuele Di Porto, che era stato caricato sul camion dei tedeschi, ma grazie a sua madre è riuscito a scappare, ed è sfuggito alla deportazione grazie ad un controllore dell’ATAC che lo ha protetto, facendolo rimanere all’interno del tram e addirittura dormire nel deposito.

    Oltre alle varie testimonianze, il film darà ampio spazio alle immagini del quartiere ebraico e delle case romane come ulteriori pezzi di quella storia che 75 anni fa cambiò per sempre la vita degli ebrei romani.

    CONDIVIDI SU: