Centinaia di manifestanti iracheni hanno fatto irruzione ieri sera nel giardino dell’ambasciata del Bahrein a Baghdad per protestare contro il workshop economico ‘Pace per la prosperità’ che gli Stati Uniti hanno organizzato a Manama nei giorni scorsi e durante il quale sono stati annunciati gli aspetti economici del cosiddetto ‘Accordo del secolo’, il piano di pace per il Medio Oriente elaborato dall’Amministrazione Trump. Secondo quanto riferito da testimoni oculari citati dall’agenzia ‘Dpa’, i dimostranti sono riusciti ad entrare nel perimetro dell’ambasciata, situata nel quartiere di al-Mansour, nella parte occidentale della capitale irachena. Alcuni video diffusi sul web hanno mostrato alcuni manifestanti rimuovere un cartello dell’ambasciata e sostituire la bandiera del Bahrein con quelle palestinesi. L’emittente ‘al-Jazeera’ riporta la notizia di bandiere israeliane date alle fiamme.
Sempre stando ai testimoni, le forze di sicurezza sono intervenute per disperdere i manifestanti schierandosi poi a protezione dell’AMBASCIATA. Il ministro iracheno dell’Interno, Yasin al-Yasiri, citato dalla tv ‘al-Sumaria’, ha reso noto che le forze di sicurezza hanno arrestato 54 manifestanti. Al-Yasiri si è quindi recato all’AMBASCIATAdel Bahrein dopo l’assalto e davanti alle telecamere ha dichiarato che “la sicurezza delle ambasciate e delle missioni diplomatiche è una linea rossa”. Il ministero degli Esteri di Manama ha reagito denunciando l’accaduto e richiamando il suo ambasciatore in Iraq, Salah al-Malki, per consultazioni. “Il ministero degli Esteri – si legge in una nota – condanna fermamente l’attacco all’AMBASCIATAdel Bahrein nella Repubblica irachena che ha portato a un atto di sabotaggio nel complesso dell’AMBASCIATA“. Nel comunicato si sottolinea che il governo di Baghdad è responsabile della sicurezza dell’AMBASCIATAbahreinita e del suo staff. (Rak/AdnKronos)
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