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SPECIALE PESACH 5784

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    “Da grande”, la Grande Mela un po’ bohémienne

    C’è l’America newyorkese dei cocktails e delle mostre d’arte
    contemporanea, dei festini a base di cocaina e delle nottate fuori casa; e poi c’è
    l’introspezione di chi vive tutto questo. Andrea Bern è la protagonista di
    questo romanzo tanto tenero quanto crudo: una donna ebrea sull’orlo dei
    quaranta anni che non riesce a trovare il proprio posto nel mondo e per questo
    va in analisi. Andrea si definisce donna indipendente, che non disdegna né fumo
    né alcool e che per mantenersi fa la grafica pubblicitaria: un lavoro che non
    la soddisfa affatto. Sullo sfondo una famiglia problematica: un padre jazzista
    amatissimo morto per overdose e un fratello la cui figlia sta per morire.
    Andrea è l’epitome di tutti coloro che, adulti o giovani che siano, vivono un
    momento di transizione e che, desiderosi di amore, lo cercano laddove sembra
    esservene traccia. La scrittrice Jami Attenberg racconta l’inadeguatezza, la
    solitudine e i sensi di colpa di una donna che racchiude le insicurezze di
    tutti noi, il bisogno di essere amati e l’incapacità di definirsi una volta per
    tutte. È un libro che diverte ed emoziona pur non rinunciando ad alcuni cliché:
    quello della New York bella, intellettuale e bohémienne o dei quarantenni che
    giocano a fare i teenagers. Eppure ve lo consigliamo, con tutti i cliché,
    perché forse cercando di capire Andrea si capisce qualcosa anche di se stessi.

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