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    Attenzione all’app Tik Tok: oltre al divertimento diffonde anche idee, video e vignette antisemite

    In questo mese di quarantena l’utilizzo delle tecnologie è cresciuto notevolmente: l’utilizzo di piattaforme per comunicare con i propri parenti ed amici a distanza, dei social e delle app ha visto un forte incremento, soprattutto tra i giovani.

    È proprio una di queste applicazioni, Tik Tok ad essere maggiormente utilizzata dai ragazzi. Creata nel 2016 da una società cinese, il social network permette di realizzare brevi video divertenti, da soli o anche in due, che gli utenti possono accelerare, rallentare o modificare grazie a filtri ed effetti particolari e aggiungere la musica di sottofondo, per ottenere un vero e proprio videoclip da condividere con gli amici, o sui propri social.

    Ma se da un lato questa applicazione consente svago e divertimento, dall’altro può portare a nuove forme di odio e antisemitismo.

    Di recente infatti proprio su Tik Tok hanno preso il via una serie di video, proposte da tiktoker minorenni, che scherniscono il popolo ebraico. E non si è trattato di un singolo episodio, ma è diventata una vera e propria challenge, tanto che il programma di Striscia la Notizia ha realizzato un servizio, andato in onda il 15 aprile, in cui ha mostrato il video di un ragazzo, il cui volto e voce sono stati censurati, con questo contenuto:

    Legno: ‘Io sono il miglior combustibile’.

    Benzina: ‘Stai zitto, lo sanno tutti che sono io il migliore’.

    “Aspetta, li senti che stanno arrivando?”. Ebrei.

    “Non capisco più se siamo nel 2020 o nel 1920”, ha dichiarato Roberto Lipari, l’inviato di Striscia la notizia che ha realizzato il servizio.

    “Il problema è che questo non è un video singolo ma una challenge, cioè tante persone ripropongono lo stesso video, ma soprattutto spesso gli utenti di TikTok sono dei bambini. Molti commentano il video dicendo che questo è vero e proprio black humor. Anche se basta studiare un po’ di comicità per capire che qui il black humor non c’entra niente. Di chi è la responsabilità? Dei ragazzi, dei genitori o dell’applicazione stessa?”.

    Come se non bastasse, anche Tik Tok si è unito ai social network che accusano gli ebrei di essere responsabili della diffusione del Covid-19, e che abbiano generato la pandemia soltanto per sviluppare e poi rivendere il vaccino creato in Israele. 
    Ecco dunque che insieme ai video dei ragazzi appaiono incitamenti alla guerra razziale, promossi dai membri dell’Atomwafen, un gruppo di neonazisti americani, già indagati per omicidio, che pubblicano foto della stella gialla di David con al centro la scritta 
    Holocaugh, crasi in lingua inglese delle parole Olocausto e tosse, in riferimento al virus.

    Se rispetto al 2019 gli attacchi antisemiti sono aumentati del 18%, negli ultimi mesi, insieme al Coronavirus, questi sono diventati ancora più duri e numerosi, secondo quanto riferito da un rapporto pubblicato dal Centro Ricerche  Kantor dell’Università di Tel Aviv il 20 aprile, alla vigilia di Yom Ha Shoà.

     

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