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    Cybersecurity e privacy. L’esperienza israeliana raccontata da Menny Barzilay

    Questo martedì si è tenuto nella suggestiva Sala del Tempio di Adriano della Camera di Commercio di Roma, l’evento “Future of Privacy”, una discussione con Menny Barzilay, uno dei maggior esperti al mondo sulla sicurezza informatica e sull’innovazione.

    A fare gli onori di casa, il presidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti, e Paolo Atzeni, Vice Rettore della didattica di Roma Tre, in rappresentanza delle organizzatrici di tale evento.

    Ad introdurre Barzilay, l’Ambasciatore dello Stato d’Israele in Italia, Ofer Sachs, con una riflessione sulle sfide dell’innovazione, che come spiega “è un mondo nuovo, pieno di pericoli, ma allo stesso tempo terreno di opportunità” e in questo, Israele sta investendo in maniera consistente nel settore tecnologico. Ha ricordato inoltre i stretti rapporti con l’Italia riguardo il settore tecnologico e della ricerca universitaria nel settore.

    Menny Barzilay, nonostante la sua vasta esperienza della cybersecurity, per l’occasione ha deciso di parlare dell’oscuro mondo della privacy, partendo da dove le problematiche sono nate, ovvero con Snowden nel 2013, considerato da Barzilay il “primo re della privacy”  fino ad arrivare al nuovo re, Donald Trump.

    Con estrema semplicità e ironia, ha spiegato ai presenti i diversi aspetti delle nuove tecnologie, ha spiegato come ogni particolare della nostra vita venga registrato dai nostri dispositivi, partendo dall’ormai onnipresente smartwatch fino ad arrivare allo stranissimo pettine smart. Aver registrato ogni momento della nostra vita, però comporta “moltissime minacce” citando l’Ambasciatore Sachs, portando il caso dell’applicazione Strava, molto utilizzata in America dagli appassionati di running, che ha mostrato basi segrete statunitensi in Afghanistan.

    Al giorno d’oggi, ricorda Barzilay, la miniera d’oro di Internet è la privacy, infatti spiega che “qualsiasi prodotto o servizio gratuito che si trova su internet comporta un costo, e si tratta della privacy”, nonostante la gente si scandalizzi della manipolazione della privacy da parte delle grandi aziende, alla fine la maggioranza delle persone preferirà utilizzare un servizio gratuito, e moltissime aziende come Cambridge Analytica, che prima dello scandalo utilizzava questi dati e li rivendeva al miglior offerente, come per esempio nelle campagne elettorali.

    Per concludere la presentazione e far capire al pubblico che cosa sia veramente la privacy, ha presentato un giochino mentale: che cosa fareste se venisse presa una vostra foto pubblicata sui social? Sicuramente vi arrabbiereste, ma come ricorda Barzilay, “non ha senso arrabbiarsi, perché pubblicando la foto la privacy viene meno” e aggiunge “il nostro sentirsi violati è dovuto al fatto che la nostra mente si crea delle regole di comportamento” che ovviamente non viene seguito dagli altri. Prima di salutare i presenti ha ricordato quanto detto durante tutto l’evento, l’innovazione e le nuove tecnologie portano infinite opportunità, che Israele sta sfruttando da tempo, ma allo stesso tempo bisogna stare attenti alle diverse minacce che internet porta con sé.

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