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    FASE 3: CAPO POLIZIA GABRIELLI, ‘DA TENSIONI SOCIALI RISCHIO SBOCCHI DI PIAZZA’

    “Nessuno è così cieco da non poter apprezzare come le vicende del Covid, e le necessarie misure poste in atto, abbiano provocato degli sconquassi dal punto di vista del mondo del lavoro. Tutto questo avrà inevitabilmente una ricaduta da un punto di vista delle tensioni sociali e temo che queste tensioni abbiano degli sbocchi di piazza”. Lo ha detto il capo della Polizia Franco Gabrielli, ieri a Napoli per la XI edizione del Premio Ammaturo, commentando quanto dichiarato dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese sul rischio di un “autunno caldo”. Lamorgese, ha spiegato Gabrielli, “ha semplicemente ribadito concetti abbastanza ricorrenti, almeno nelle stanze del Viminale e delle forze di polizia”. Il coronavirus, ha aggiunto il capo della Polizia, ha provocato “sconquassi dal punto di vista del mondo del lavoro, dell’imprenditoria, del mondo delle strutture ricettive. Passato il periodo estivo, tutta quella componente di società che faceva grande affidamento sul turismo uscirà veramente con situazioni disperate”. Questo, ha aggiunto Gabrielli, “avrà inevitabilmente una ricaduta da un punto di vista delle tensioni sociali. Non a caso da tempo, per quanto mi riguarda, la raccomandazione che da tempo rivolgo ai questori è di essere capaci di interpretare il disagio della gente”. 

    “Mai come in questo momento – ha proseguito Gabrielli – il ruolo delle forze dell’ordine non è quello di fare dei semplici esercizi muscolari o porsi in ottica di contrapposizione, ma la gestione dell’ordine pubblico dev’essere all’insegna del dialogo, della comprensione e dell’empatia”., che ha poi sottolineato la necessità di “capire che dall’altra parte non ci sono persone che vogliono fare solo confusione, ma ci sono persone disperate, che esprimono una sofferenza. Credo che le forze dell’ordine, mai come in questo periodo, devono comprendere che il loro ruolo è quello di salvaguardia dell’ordine pubblico, ma anche di dialogo di comprensione e di empatia con la sofferenza della gente”. 

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