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    Vaccini: 80 scienziati scrivono al Parlamento, ecco perché sono sicuri

    Milano, 20 feb. (AdnKronos Salute) – “La scienza può commettere errori”, ma “i meccanismi di controllo di cui si è dotata la comunità scientifica sono uno strumento formidabile per vigilare e riconoscere i propri errori, correggerli e andare avanti”. Sui vaccini i controlli “sono numerosi, e gli incidenti legati a lotti difettosi che hanno superato per errore i controlli sono rarissimi”. E “come persone che lavorano nel settore, possiamo testimoniare che i legami fra ditte private, agenzie di controllo, medici e scienziati sono attentamente regolati”. Sono le parole che 82 scienziati dell’università degli Studi di Milano hanno messo nero su bianco in una lettera aperta, inviata oggi ai membri del Parlamento.

    L’obiettivo, spiegano i firmatari, è offrire un contributo “come cittadini” e “come scienziati impegnati nel settore della ricerca biologica” al dibattito sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini, su cui nuovamente si sono accesi i riflettori negli ultimi giorni. In particolare, fanno notare gli autori della lettera – esperti che afferiscono ai dipartimenti di Bioscienze, Biotecnologie mediche e Medicina traslazionale, Scienze farmacologiche e biomolecolari della Statale di Milano – la “procedura seguita dall’Ordine dei biologi, vale a dire quella di commissionare i controlli della qualità dei vaccini ad una associazione ‘free-vax’, la Corvelva, con qualificazioni non chiare, che ha prodotto un report non valutabile da un punto di vista di metodologia scientifica, è purtroppo destinata a confondere più che a chiarire”.

    Al riguardo i docenti, presentando la loro missiva, puntualizzano ai parlamentari che “la notizia della revoca del finanziamento a Corvelva da parte dell’Ordine dei biologi – un fatto che consideriamo positivamente – non inficia il significato della riflessione che portiamo alla vostra attenzione”. Fra i firmatari spiccano nomi come quello della scienziata Chiara Tonelli, ordinario di Genetica. Gli studiosi esordiscono ammettendo che “è possibile (anzi, in tutta umiltà, probabile) che errori non ancora scoperti siano in attesa della verifica da parte della comunità scientifica”. Ma assicurano che i meccanismi di controllo esistenti “sono di vario tipo, incluse agenzie con personale formato da scienziati con competenze ultraspecifiche. Nel settore sanitario questi controlli sono stringentissimi e questo vale anche per i vaccini: agenzie ed enti vigilano in tutte le fasi del loro sviluppo per ridurne il più possibile il rischio”.

    “Spesso si legge di connivenze con le ditte farmaceutiche che producono i vaccini stessi”, proseguono gli esperti. “Connivenze e storture possono esistere, ma sono le eccezioni e non la norma – evidenziano – e, una volta individuate, vengono represse con decisione e severità. Ripetiamo: i controlli sono numerosi, e gli incidenti legati a lotti difettosi che hanno superato per errore i controlli sono rarissimi”. “Nei casi in cui siano stati identificati effetti collaterali importanti (come per un particolare vaccino contro il Rotavirus, che causa gastroenteriti, nel 1998-1999), il vaccino è stato immediatamente ritirato”.

    Gli scienziati usano l’analogia con i viaggi in aereo: “E’ il mezzo di trasporto più sicuro, lo confermano tutte le statistiche. Gli incidenti aerei però avvengono e ogni volta gli enti competenti cercano soluzioni per aumentare ulteriormente la sicurezza. Nessuno si sognerebbe di proibire i voli aerei per evitare il verificarsi questi incidenti: oltretutto ciò aumenterebbe il numero di viaggi effettuati con mezzi meno sicuri e quindi il numero complessivo di incidenti e di vittime”. Continuando su questa linea, rispetto alle analisi di Corvelva gli esperti osservano che “non avrebbe molto senso affidare i controlli della manutenzione degli aerei e le indagini sulle cause dei disastri a una officina meccanica senza le necessarie credenziali, e che dichiara che i voli aerei dovrebbero essere proibiti. Purtroppo questa notizia alimenta il timore che i vaccini possano essere inutili o addirittura dannosi”.

    “È vero il contrario – concludono i firmatari della lettera aperta – i vaccini funzionano così bene che alcune malattie sono praticamente scomparse”. Come “il vaiolo”, che “ha mietuto fra i 300 e i 500 milioni di vittime nel solo XX secolo. Nella sola Italia, la poliomielite paralitica, che scomparve negli anni Ottanta grazie alle vaccinazioni, registrava parecchie migliaia di casi l’anno – elencano ancora gli scienziati – Per avere un dato più recente, la campagna di vaccinazione contro il morbillo ha portato a una riduzione fra il 1990 ed il 2008 dell’86% nella mortalità legata a questa malattia. Non è neanche del tutto corretto dire che i vaccini rappresentino un enorme costo: tra tutti i farmaci, i vaccini sono quelli economicamente più vantaggiosi perché, agendo sulla prevenzione, permettono di risparmiare enormi spese per il trattamento dei pazienti che se non vaccinati si ammalerebbero. Ci è sembrato doveroso – concludono – unire anche la nostra voce di rassicurazione sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini”.

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