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    «È il mio regalo a tutti i bambini del mondo» – Albert Bruce Sabin, il medico che rifiutò di brevettare il vaccino contro la poliomielite

    «Basta un poco di zucchero e la pillola va giù», cantava Mary Poppins nel noto film della Disney del 1964. Questo ritornello, in cui la parola inglese ‘medicine’ è tradotta in italiano con ‘pillola’, celebra il vaccino orale, scoperto dal medico e virologo ebreo Albert Bruce Sabin, che ha debellato la poliomielite. Poche gocce di medicinale rosa sciolte in una zolletta di zucchero: così Sabin salvò milioni di bambini dalla terribile malattia.

    Albert Bruce Sabin, il cui vero nome era Abram Saperstejn, nacque nel 1906 in Polonia. Per sfuggire alle persecuzioni razziali, a soli 15 anni, lasciò la città di Bialystok, emigrando con la sua famiglia in America. Nel 1931 si laureò a New York in Medicina. Durante la Seconda Guerra Mondiale partecipò come ufficiale medico sul fronte del Pacifico e in Africa, sbarcando con le truppe Alleate in Sicilia e a Salerno. La vera guerra, tuttavia, la combatté e la vinse contro la poliomielite. La malattia, che si contraeva attraverso l’ingestione di cibi e acqua contaminati o attraverso le goccioline di saliva di persone già infettate, aggrediva il sistema nervoso con terribili conseguenze come la paralisi o la morte. Il vaccino antipolio di Salk esistente allora, somministrato con iniezione, purtroppo non si dimostrava efficiente nell’arresto dell’epidemia. Sabin riuscì a mettere a punto un vaccino orale, che cambiò la storia dell’umanità. Lo studio sul vaccino durò dieci anni e prima di diffonderlo, lo sperimentò su di sé, sulle figlie e su volontari americani. Vista la diffidenza degli Usa, il vaccino di Sabin fu introdotto prima in Unione Sovietica e nei paesi dell’Est europeo. Solo nel 1960 fu accettato dagli Stati Uniti.In Italia fu autorizzato nel 1963 e reso obbligatorio nel 1966, debellando così la malattia dal Paese.

    Ma oltre alla scoperta scientifica, Sabin compì anche un gesto di straordinario valore morale: «Tanti insistevano che brevettassi il vaccino, ma non ho voluto. È il mio regalo a tutti i bambini del mondo» disse il medico. «Non volevo che il mio contributo al benessere dell’umanità fosse pagato con della moneta» aggiunse Sabin, che lo mise a disposizione di tutti gratuitamente, rinunciando così ad enormi guadagni e continuando a vivere con lo stipendio da docente universitario. 

    Il medico, che aveva perso le sue due nipotine, uccise dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, alla domanda se avesse desiderio di vendetta, rispose così: «Mi hanno ucciso due meravigliose nipotine, ma io ho salvato i bambini di tutto il mondo. Non la trova una splendida vendetta?».

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