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    “È l’ora della responsabilità e della coerenza. Seguiremo vigili”. La Presidente UCEI Noemi Di Segni sul discorso di Giorgia Meloni alla Camera

    “Abbiamo ascoltato con grande attenzione il discorso alla Camera della Presidente del Consiglio dei ministri On. Giorgia Meloni, nel quale abbiamo colto chiari i riferimenti alle questioni che riteniamo identitarie per l’intero Paese – democrazia, memoria e presa di distanza dal fascismo e ogni forma di totalitarismo. È appunto l’ora delle responsabilità e della coerenza”. Così in una nota la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni commenta il discorso della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera per la fiducia.

     

    “Vigili – prosegue la nota- seguiremo con pari attenzione la traduzione di quanto enunciato in concreti e attesi interventi legislativi per arginare ogni forma di nostalgia e apologia, razzismo, antisemitismo, compreso quello rivolto verso Israele, ingenua equidistanza e violenza politica. Sfide culturali che non distinguiamo come di destra o di sinistra ma dell’Italia tutta, concorrendo con la nostra tradizione, e irrinunciabili valori alla vita del Paese. Come disse Rav Tarfon: ‘Il giorno è corto e il lavoro è molto’ (Mishnà avot 2 5). E quindi buon lavoro”. 

     

    Giorgia Meloni nel suo discorso aveva definito le leggi razziali del ’38 come “il punto più basso della storia italiana, una vergogna che segnerà il nostro popolo per sempre”.

     

    “I totalitarismi del ‘900 hanno dilaniato l’intera Europa, non solo l’Italia, per più di mezzo secolo, in una successione di orrori che ha investito gran parte degli Stati europei. – ha detto la presidente del Consiglio alla Camera- L’orrore e i crimini, da chiunque vengano compiuti, non meritano giustificazioni di sorta, e non si compensano con altri orrori e altri crimini. Nell’abisso non si pareggiano mai i conti, si precipita e basta”.

     

    “Libertà e democrazia sono gli elementi distintivi della civiltà europea contemporanea nei quali da sempre mi riconosco. E dunque, – aveva proseguito Meloni – a dispetto di quello che strumentalmente si è sostenuto, non ho mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici. Per nessun regime, fascismo compreso”.

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