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    Addio a Clotilde Pontecorvo: “Una grande studiosa e insegnante”. La ricorda Celeste Pavoncello

    “È stata una grande amica oltre che una grande studiosa e insegnante”. Poche parole che racchiudono tutto ciò che ha rappresentato Clotilde Pontecorvo, scomparsa all’età di 86 anni.

     

    Capo Dipartimento e professoressa emerita di Psicologia all’Università La Sapienza di Roma, ha dedicato tutta la sua vita allo studio e alla ricerca in campo psicologico.

     

    Nata a Roma nel 1936, Clotilde è cresciuta in casa dei suoi zii materni ed è scampata alla persecuzione nazifascista, nascondendosi con la sua famiglia nella campagna senese e poi in un convento di suore a Roma.

     

    Nel 1959 ha conseguito la laurea in Filosofia all’Università di Roma La Sapienza e ha iniziato giovanissima ad insegnare psicologia.

     

    “Clotilde era la sorella di mio suocero. È sempre stata presente nella mia vita- racconta Celeste Pavoncello Piperno, parente e grande amica di Clotilde- non era una semplice insegnante, era rispettata da tutti. Ha viaggiato ovunque, non si è mai fermata nonostante la malattia. Ha sempre amato lo studio e fare lezione ai suoi studenti”.

     

    Nel corso della sua vita ha pubblicato diversi libri anche a tema psicologico, tra cui La scuola come contesto. Prospettive psicologico-culturali (Carocci Editore), Famiglie all’italiana. Parlare a tavola (Carocci Editore), Psicologia dell’educazione (Giunti).

     

    Particolarmente forte è stato il suo legame con il mondo ebraico: collaboratrice della rivista “La Rassegna Mensile di Israel”, è stata per tanti anni consigliera dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Ai tanti anni alla Sapienza si affianca un percorso che Clotilde e Celeste hanno condiviso per conseguire il Diploma universitario triennale in Cultura ebraica UCEI:

     

    “Nonostante avesse dei problemi a camminare, non ha mai voluto lasciare il corso, ma ha continuato a fare gli esami e nel 2014 ha preso il diploma con una tesi su Walter Benjamin” racconta ancora Celeste.

     

    “La sua famiglia era molto legata al Pitigliani, – aggiunge Bruno Piperno, nipote di Clotilde- ed ha contribuito molto alla crescita del Centro Ebraico, tanto che zia Clotilde ha voluto fare lì il suo Bat Mitzvà. Era una donna molto affettuosa, ho dei bellissimi ricordi di lei, che ha vissuto per tanti anni in casa nostra”.

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