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SPECIALE PESACH 5784

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    Addio a Leon Kopelman, ultima voce della rivolta del Ghetto di Varsavia

    Partecipò alla rivolta del ghetto di Varsavia nel 1943, diceva spesso che la sua vittoria contro i nazisti era la grande famiglia che aveva formato negli anni successivi alla guerra. E’ morto in Israele a 97 anni Leon Kopelman, l’ultimo sopravvissuto tra i combattenti del ghetto che insorsero contro i nazisti, dandogli filo da torcere per molto tempo. 

     

    Kopelman è nato in Polonia nel 1924. Nel ghetto di Varsavia, con lo Zydowska Organizacja Bojowa (ZOB), ovvero l’organizzazione ebraica di combattimento, quella guidata da Mordechaj Anielewicz, iniziò la resistenza contro i nazisti con l’inizio dell’ondata di deportazioni: “Ho combattuto nel ghetto di Varsavia dopo l’inizio delle “Aktions”, quando i tedeschi hanno iniziato a portare gli ebrei allo sterminio. – ha raccontato Kopelman nel 2018 a Ynet– Nel 1942, quando avevo 18 anni e mia madre 40, lei fu deportata a Treblinka. Un giorno sono tornato dal lavoro che facevo per i tedeschi, e lei non c’era più.”

     

    Nell’insurrezione, prima del culmine, Kopelman e i suoi compagni fecero la guerra ai nazisti e riuscirono anche ad ucciderne molti. Quando fu catturato dai tedeschi, riuscì, mentendo, ad essere inviato a lavorare da prigioniero come meccanico in un’officina di Varsavia, e non nel campo di sterminio di Treblinka.  Fu liberato dai combattenti della resistenza polacca nel settembre 1944 e si unì a loro contro i tedeschi. In seguito fu catturato di nuovo, ma riuscì a fuggire e rimase libero fino all’arrivo dell’Armata Rossa nella primavera del 1945. 

     

    Grazie ai documenti falsi, Kopelman, riuscì a raggiungere l’Italia, da dove si imbarcò su una nave illegale diretta in Israele. Lì ritrovò suo padre e sua sorella, entrambi sopravvissuti allo sterminio. Nel ’48 con l’esercito israeliano combatté la guerra d’Indipendenza.

     

    Con sua moglie Hava, scomparsa poco tempo fa, ha avuto una famiglia numerosa. Lascia infatti tre figli, nove nipoti, e tre pronipoti. 

     

    Nel 2018 era scomparso Simcha Rotem, ritenuto l’ultimo combattente della rivolta del Ghetto di Varsavia, successivamente è emersa la storia di Kopelman. 

     

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