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    Alla FNSI un ricordo dei giornalisti ebrei perseguitati durante il fascismo

    Nell’ambito delle tre giornate di studio organizzate dalla fondazione Muraldi presso la  Federazione Nazionale Stampa Italiana e dedicate al ricordo della figura di Paolo Muraldi, un panel estremamente significativo per il mondo ebraico italiano ha avuto come argomento “L’antisemitismo di carta. La persecuzione fascista dei giornalisti ebrei”. Dopo l’introduzione di Giancarlo Tartaglia, l’esposizione del Prof. Enrico Serventi Longhi ha ricordato il grande tradimento subito dagli ebrei italiani ed in particolare dai giornalisti di religione ebraica vittime delle leggi razziste del ’38; gli interventi di Paola Spadari, segretaria dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, e quello di Cristiano Degano, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli-Venezia Giulia, hanno ricordato la necessità di restituire dignità e onore a quanti persero il tesserino di giornalisti e pubblicisti a causa delle discriminazioni. A questi contributi ha fatto seguito l’interessante documentario proposto dalla professoressa Paola Benussi dal titolo “Ultime notizie. Giornalisti e leggi razziali” sulla persecuzione subita dai giornalisti ebrei triestini dal 1938 in poi. Le storie personali e rocambolesche di ebrei perseguitati, figure di punta della stampa triestina come Massimo Della Pergola inventore dopo la guerra del celeberrimo Totocalcio e di Aldo Cassuto, riparato  a Londra a seguito delle persecuzioni razziali e divenuto il ghostwtiter del colonnello Steven e dei suoi dispacci  su Radio  Londra, sono lo sfondo del periodo più nero per gli ebrei italiani, traditi dal fascismo, dalla corona sabauda e tragicamente deportati e in gran numero sterminati nei campi della morte nazisti.

    Una storia tragica che il documentario della Professoressa Benussi, grazie alla collaborazione dei suoi studenti liceali nel montaggio e nella produzione, racconta mirabilmente con la grande forza divulgativa, proponendo una narrazione che tanti giovani dovrebbero ricevere. Un lavoro che, come proposto da Beppe Giulietti, sarebbe auspicabile venisse diffuso per poter essere fruito da un grande pubblico da un lato sulla Rai e sui canali tematici dedicati alla storia, dall’altro presso le scuole, al fine di poter svolgere un’attività di formazione per spronare i giovani a non rimanere indifferenti di fronte alle discriminazioni, al razzismo e all’antisemitismo, fenomeni che purtroppo sono ancora diffusi in alcuni strati della nostra popolazione.

    La riabilitazione professionale di queste figure è al centro del progetto. Fa onore agli ordini dei giornalisti italiani, sparsi nelle varie regioni, l’impegno nel mettere in pratica iniziative di questo tipo;  la restituzione delle tessere professionali a chi ne era stato espropriato ingiustamente si rivela poi un atto fortemente simbolico.

    A conclusione del panel il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio Guido D’Ubaldo ha ricordato il grande impegno dell’Ordine nel mantenere la Memoria e le iniziative attuate  in costante collaborazione con la Comunità Ebraica di Roma.

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