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    Berlino: l’Alte Nationalgalerie Museum restituisce e riacquista un Pissarro trafugato dai nazisti ad una famiglia di ebrei

    Lunedì, l’Alte Nationalgalerie Museum di Berlino, galleria che espone una raccolta di arte neoclassica, romantica e impressionista, ha restituito e poi riacquistato un dipinto dell’impressionista francese Camille Pissarro, trafugato dai nazisti e appartenente alla collezione dell’avvocato ebreo, Armand Dorville. Il presidente dell’Alte Nationalgalerie ha pubblicamente ringraziato la famiglia Dorville per aver permesso l’acquisto del quadro: “A Square in La Roche Guyon”, che l’avvocato francese aveva acquistato nel 1928.

    I rappresentanti della famiglia Dorville si sono mostrati favorevoli, stipulando un accordo per la restituzione e il riacquisto da parte del museo di “Une Place a la Roche-Guyon”, un quadro divenuto ormai parte della collezione permanente dell’istituzione berlinese.

    “Sono molto grato agli eredi di Armand Dorville per averci permesso di acquistare l’opera, e soprattutto per essere venuti a Berlino appositamente per questo”, ha detto Hermann Parzinger, presidente della Fondazione per il patrimonio culturale prussiano (SPK).

    Parzinger non ha rivelato alla stampa il prezzo pagato dal museo per il dipinto. Tuttavia, ha condiviso che il desiderio della famiglia era che il quadro rimanesse in mostra al pubblico. Un accordo raggiunto grazie ad uno spirito di “buona cooperazione”.

    Dipinto nel 1867, “A Square in La Roche Guyon” fu acquistato da Armand Dorville a Parigi nel 1928.

    Dopo essersi trasferito nel sud della Francia, Dorville morì nel 1941 e la sua collezione fu distribuita tra alcuni musei e collezionisti privati.

    La famiglia non fu in grado di fuggire dalla Francia occupata e la maggior parte dei membri furono catturati e uccisi dai nazisti, che occuparono il paese dal 1940 al 1944.

    Diversi parenti stretti del fratello di Dorville, Charles, morirono ad Auschwitz. L’Alte Nationalgalerie acquistò il quadro “A Square in La Roche Guyon” nel 1961 da una galleria di Londra.

     

    Durante la Seconda guerra mondiale, i nazisti trafugarono migliaia di opere d’arte alle famiglie ebree e la loro restituzione è stata, ed è tutt’oggi, un processo lento, che ha coinvolto numerose battaglie legali, ricerche complesse e alcune scoperte sorprendenti.

     

    L’arte saccheggiata dal regime nazista doveva essere rivenduta, donata a funzionari di alto livello oppure esposta nel Führermuseum, il famoso “Museo del Führer”, che Adolf Hitler progettò per la sua città natale, Linz, ma che in realtà non fu mai costruito.

     

    Nel 2012, più di 1.500 opere d’arte sono state scoperte in possesso di un pensionato di Monaco, Cornelius Gurlitt, morto successivamente nel 2014. Suo padre, Hildebrand Gurlitt, aveva lavorato come mercante d’arte per i nazisti a partire dal 1938. Lo scorso gennaio 2020, due dipinti di Jean-Louis Forain, e un terzo di Constantin Guys, sono stati restituiti agli eredi di Armand Dorville, dalla collezione trafugata di Gurlitt.

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