E’ una bella storia di impegno civile, di lotta al negazionismo e di conservazione della memoria quella raccontata oggi sulla stampa nazionale. E’ la storia di una signora israeliana – che vive in un piccolo centro vicino Lucca – che ha deciso di coprire tutte le svastiche, che trova dipinte sui muri, con un cuore rosso e con la scritta in ebraico ‘amore’. «L'ho fatto per voi che vivete in una terra cosi bella come la Toscana» dice Ayelet Ben David. «Vedevo quei simboli nazisti andando in giro in bicicletta in mezzo a panorami stupendi e ho sentito che dovevo fare qualcosa. Anzi mi dicevo: ma perché la gente qui intorno non fa qualcosa?». Così ha cominciato da sola «il lavoro» qualche mese fa: prima una mano di vernice bianca dove c'erano svastiche o croci celtiche. «Poi mi sono seduta sul muretto e ho aspettato che asciugasse. Non mi sono nascosta, ho fatto tutto in pieno giorno». «Non c'entra il fatto che io sia ebrea o che viva tra Tel Aviv e Capannori - dice Ayelet - quei segni sono una memoria che non dobbiamo cancellare, non sono simboli lontani chiusi nelle pagine dei libri di Storia, basta fare pochi chilometri da Lucca per arrivare a Sant'Anna di Stazzema». Il paese della strage nazista del 1944, in cui furono trucidate cinquecentosessanta persone: vecchi, donne, bambini.
Ma i cuori rossi della signora Ayelet non sono piaciuti a tutti.
Nuove croci uncinate, bianche e nere sono riapparse. Ma questa volta a
cancellarli ci penserà anche il sindaco del paese (Capannori di Luca) che ha incaricato
di ripristinare i cuori da un gruppo di writers.
Giacomo Kahn