Si
è concluso oggi con la visita al campo di sterminio di Auschwitz - Birkenau il
Viaggio della Memoria, organizzato dal Ministero dell’Istruzione e del
Merito in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI),
in vista del Giorno della Memoria.
Fra i presenti, il ministro dell’Istruzione, Giuseppe
Valditara, la presidente dell’UCEI, Noemi Di Segni, il
Rabbino capo di Torino, rav Ariel Finzi, una delegazione di studenti e
insegnanti delle scuole superiori, accompagnati nei luoghi di sterminio dalla
sopravvissuta alla Shoah, Tatiana Bucci.
Accolti ieri a Cracovia dal Primo Consigliere dell’Ambasciata italiana
in Polonia, Laura Ranalli, i partecipanti hanno inizialmente visitato la Piazza
delle Sedie e il Ghetto, Plac Bohateròw Getta, a cui è seguìto l’incontro nella
Sinagoga Remuh. Qui il ministro Valditara e la presidente UCEI Di
Segni hanno firmato un Protocollo d’Intenti, che sancisce la reciproca
collaborazione per la promozione nelle scuole italiane di progetti didattici e
formativi sulla Shoah.
“A distanza di 85 anni da quel formale inizio, 80 dalla
deportazione degli ebrei italiani dobbiamo attivarci affinché questa storia,
ancora oggi testimoniata, non si sbiadisca, né sia negata, né sia
strumentalizzata e abusata per altre finalità. – ha affermato la presidente Di
Segni – Per quanto è terribile e indescrivibile, è sacra. Per l’Italia e le sue
istituzioni l’appello è quello di assumersi le responsabilità per quanto
accaduto. La Shoah non è solo qui nei luoghi dello sterminio, perpetrata dai
nazisti. È avvenuta anche a casa nostra, nei nostri uffici, dimore, piazze,
valli e montagne del nostro Paese”. “L’UCEI – ha aggiunto Di Segni – assieme al
Ministero dell’Istruzione cerca di fornire utili strumenti e percorsi di
studio. Per sapere, saper ascoltare e saper fare oggi scelte coerenti, forse
coraggiose, ma importanti nel vostro futuro”. “L’odio e il pregiudizio si
combattono con la cultura e la cultura della convivenza”.
“Quando avevo 21 anni – ha raccontato il Ministro Valditara - il
viaggio della Memoria non si faceva, io me lo feci da solo, al campo di Dachau,
e toccai con mano gli abissi cui può arrivare la depravazione dell’essere
umano. Nel 2000 da assessore provinciale a Milano organizzai un incontro con
gli studenti e Liliana Segre, e fu un momento toccante e terribile”. “Noi
abbiamo la responsabilità del ricordo, perché il vero rischio è che alla fine
ci si abitui – ha sottolineato il ministro – In alcuni Paesi europei il 20 per
cento degli studenti nemmeno sa che cosa sia stata la Shoah, mentre
l’antisemitismo sta risorgendo in Europa: vuol dire che non abbiamo lavorato
abbastanza con le coscienze. La Shoah l’hanno causata non solo i tedeschi, ma
tutti quelli che sono stati complici, alcuni italiani compresi. Quest’anno
ricorrono i 75 anni della Costituzione, è un’occasione per ricordare che la
nostra Carta mette davanti a tutto la persona umana, al cui servizio si pone lo
Stato. Questo è il nostro faro – ha concluso Valditara – che ci deve illuminare
la via per impedire che queste tragedie si ripetano”.
Jacqueline Sermoneta