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    Il Civico giusto a Via Monte Faraone per ricordare Ernesto Buonaiuti e Giorgio Castelnuovo

    Via Monte Faraone è una piccola strada nella zona di Montesacro, nel quadrante nord-est di Roma. Oggi diventa protagonista per la storia di Ernesto Buonaiuti, riconosciuto come Giusto per aver salvato dalla deportazione un ragazzo ebreo, Giorgio Castelnuovo.

    Alla memoria di questi due personaggi, che hanno vissuto nel villino di Buonaiuti nella via del quartiere Montesacro al numero 5, è stata dedicata una targa particolare, nell’ambito del progetto “Il Civico giusto”, un’iniziativa sostenuta da Roma Lazio Film Commission, realizzata in collaborazione con l’Istituto Luce, ideata dall’associazione “Roma BPA-Mamma Roma e i suoi Figli Migliori”.

    “Il Civico Giusto” è un progetto di memoria e solidarietà, patrocinato dalla Comunità Ebraica di Roma, volto a ricordare i Giusti tra le Nazioni che durante la Shoah salvarono ebrei, partigiani e perseguitati politici, senza voltarsi dall’altra parte di fronte al pericolo nazista.

    Proprio come Ernesto Buonaiuti, che abitava al civico 5 di via Monte Faraone. Bonaiuti era sacerdote e docente di Storia del Cristianesimo all’Università La Sapienza di Roma nei primi decenni del ’900. Nel 1931, a causa del rifiuto di giurare fedeltà al regime fascista, gli fu tolta la cattedra accademica, mai restituita. Ma il suo impegno si spinse oltre, rischiando la vita per salvare Giorgio Castelnuovo, figlio di una sua ex alunna.

    Il suo coraggio gli è valso nel 2012 il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni da parte dello Yad Vashem di Gerusalemme. Oggi arriva il giusto tributo anche nel luogo simbolo di quella salvezza: una targa per trasmettere alle nuove generazioni l’importanza di fare delle scelte corrette. 

    Sulla targa è inciso un albero, accanto al quale si trova un QR Code che rimanda ad un documentario: la voce narrante di Neri Marcorè, con le musiche di Luca Barbarossa, racconta con immagini d’archivio la storia di Ernesto Buonaiuti, avvalorata dalla testimonianza di Giorgio Castelnuovo.

    Alla cerimonia di apposizione della targa hanno partecipato anche gli studenti del VB classico del Liceo Orazio di Roma.

    «Questo è un progetto che coinvolge tantissime persone: dagli studenti delle scuole agli attori che hanno prestato la propria voce, fino agli artisti che hanno collaborato. È un lavoro corale che vuole sottolineare come in ogni momento si possa fare una scelta. Questo è il messaggio che vogliamo lanciare agli studenti» ha dichiarato Paolo Masini, Presidente di Roma BPA.

    «Oggi vogliamo ridare vita alla memoria di Bonaiuti, che, invece di chiudersi in se stesso, ha accolto in casa questo ragazzo, Giorgio Castelnuovo, e gli ha salvato la vita – ha spiegato la Dirigente scolastica del Liceo Orazio, Maria Grazia Lancellotti – Con gli studenti stiamo riflettendo sull’importanza delle scelte che possono portare al bene o al male e stiamo lavorando per ridare alla memoria di Buonaiuti il ruolo che merita».

    «Dobbiamo  insegnare ai nostri studenti che esiste il bene e il male e noi siamo qui perché c’è stato del bene. Il gesto delle persone come Buonaiuti, di cui ci auguriamo venga ripristinata la dignità sono quei gesti che hanno significato l’apertura di tante case a Roma, che hanno accolto ebrei dopo la razzia del 16 ottobre – ha sottolineato la Presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello – Il carrubo inciso sulla targa completa la narrazione della città alle Pietre d’inciampo e ci permette di guardare alla vita e non soffermarsi soltanto sulla pietra».

    Alla cerimonia di inaugurazione della targa del Civico Giusto hanno partecipato anche l’ex Rettore dell’Università La Sapienza di Roma Luigi Frati, che nel 2013 fece sì che il Senato Accademico della Sapienza riammettesse a titolo postumo Bonaiuti all’insegnamento, il Presidente del Municipio III Paolo Marchionne, oltre ai parenti del Prof. Buonaiuti e di Giorgio Castelnuovo.

    Al termine della cerimonia è stato trasmesso il documentario raccontato dalla voce di Neri Marcorè con le musiche di Luca Barbarossa.

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