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    EUROPA

    “Stuprata perché ebrea”: A Parigi la manifestazione contro l’antisemitismo

    Circa un migliaio di persone hanno manifestato mercoledì sera nella piazza del municipio di Parigi per protestare contro lo stupro della ragazza ebrea di 12 anni nella città di Courbevoie. I manifestanti, accorsi per protestare in risposta all’appello dell’organizzazione #stopantisemitism, hanno sventolato cartelli, chiedendo la fine della violenza contro gli ebrei nel Paese.
    L’avvocato Élie Korchia, presidente del Consistoire, l’organizzazione ombrello delle comunità e organizzazioni ebraiche in Francia, ha detto a Ynet che dal 7 ottobre gli ebrei francesi vivono “in un’atmosfera intollerabile di antisemitismo e antisionismo”. Ha sottolineato che dal momento in cui gli stupratori hanno saputo che la ragazza era ebrea hanno iniziato ad aggredirla e hanno addirittura affermato che “si stavano vendicando della Palestina”.
    “Nella Francia del 2024, una ragazza viene violentata perché è ebrea”, si legge in uno dei cartelli portati da Alexandra, che vive nel 18° arrondissement di Parigi. “Non possiamo andare avanti così”, dice. “Ho figli di questa età. Come vivremo? Ci sveglieremo ogni mattina e ci chiederemo se qualche pazzo porterà mia figlia in un hangar e la violenterà? Le persone hanno bisogno di svegliarsi e capire cosa sta succedendo intorno a loro”. Un’altra manifestante, intervistata Ynet, ha espresso disappunto per il numero di manifestanti accorsi, soprattutto dalla società civile. “Dovrebbero esserci decine di migliaia di persone qui. Dove sono?”. Alla manifestazione ha partecipato anche l’Unione degli studenti ebrei francesi e un gruppo di adolescenti ebrei francesi di 17 anni, coperti con la bandiera francese e portavano un cartello con la scritta: “Sarebbe potuta essere tua sorella” e “È stata violentata all’età di 12 anni perché è ebrea”.
    Funzionari di tutto lo spettro politico francese hanno condannato lo stupro e il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto che alla prossima riunione di gabinetto si tengano colloqui sull’antisemitismo a scuola. Il leader della sinistra radicale e dell’alleanza anti-israeliana, Jean-Luc Mélenchon, a capo del partito La France Insoumise, ha invece cercato di focalizzare l’attenzione sul comportamento degli aggressori e meno sul movente antisemita.

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