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    ISRAELE

    Dal 7 ottobre gli israeliani si sentono più vicini agli ebrei della diaspora

    Il Ministero degli Affari della Diaspora ha presentato il “Diaspora Proximity Index, un sondaggio che riflette i sentimenti della società israeliana nei confronti dell’identità ebraica, della solidarietà ebraica reciproca, delle relazioni tra Israele e la diaspora e della conoscenza israeliana della diaspora.

    Lo studio ha evidenziato che la connessione tra i cittadini ebrei israeliani e la diaspora si è rafforzata notevolmente dopo il 7 ottobre. Ciò si riflette nei risultati dell’indagine, che mostrano che oggi il 67% degli israeliani prova un senso di solidarietà con gli ebrei nella diaspora, con un aumento del 4% su base annua. Circa il 76% degli israeliani sente un destino condiviso con gli ebrei nella diaspora, segnando un aumento del 6,6% rispetto all’anno precedente.

    I dati mostrano anche che oltre la metà (56%) degli israeliani ritiene che la società israeliana dovrebbe considerare le opinioni e gli interessi degli ebrei della diaspora in materia di politica estera e sicurezza, che potrebbero modificare lo status e la situazione degli ebrei all’estero. Questo rappresenta un aumento generale di circa il 2% rispetto allo scorso anno, con un aumento del 7% tra la popolazione laica e una diminuzione del 6,5% tra la popolazione religiosa del paese.

    La stragrande maggioranza della popolazione (89%) ritiene che Israele dovrebbe agire per mitigare il discorso antisemita e anti-israeliano sui social media. Per quanto riguarda le aspettative dalle relazioni con la diaspora, il 95% degli israeliani si aspetta che gli ebrei della diaspora agiscano per Israele in tempo di guerra. Circa il 60% della popolazione israeliana crede che la guerra a Gaza avrà un impatto positivo sulle relazioni con la diaspora ebraica.

    Avi Cohen-Scali, direttore generale del Ministero degli Affari della Diaspora, ha commentato: “Nei momenti più difficili in cui Israele combatte per la sua esistenza, gli israeliani sentono di non essere soli nella lotta, che i nostri fratelli e sorelle dall’altra parte del mare sono con noi e il nostro futuro è intrecciato al loro”.

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