Skip to main content

Ultimo numero Settembre – Ottobre 2024

Scarica il Lunario 5784

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    ISRAELE

    “Hanno reso mia figlia una schiava”, dice la madre di Liri Elbag, ancora ostaggio di Hamas

    “Mia figlia è stata costretta a cucinare e pulire per i suoi aguzzini” ha detto venerdì la madre di Liri Elbag, Shira, dopo aver ascoltato la testimonianza degli ostaggi salvati, tra cui Noa Argamani. “Gli ostaggi dovevano pulire il cortile, cucinare il cibo che non potevano mangiare e lavare i piatti dopo i pasti. – ha aggiunto – Liri si trovava in una villa di lusso e dopo un mese di prigionia le è stato dato il permesso di fare la doccia. Dopo 40 giorni, è stata portata nei tunnel, dove c’era solo acqua salata, poco cibo, nessun vestito con cui cambiarsi, compresa la biancheria intima”.
    Elbag nei giorni scorsi ha parlato ad un incontro dei familiari degli ostaggi con il Forum del Consiglio e dei Sindaci, delle condizioni delle donne in ostaggio, in particolare di quelle rilasciate a novembre, dopo circa 50 giorni in ostaggio a Gaza. Dettagli che coincidono con quelli raccontati recentemente da Noa Argamani, che non è stata trattenuta con Liri Elbag.
    “Da quando quelle donne sono tornate, sono passati altri 200 giorni e gli ostaggi non vedono la luce del giorno. Non vedono le loro madri e i loro padri. Le ragazze rilasciate ci hanno raccontato quanto gli è mancato dire la parola mamma. Non riesco a immaginare quanto stiano soffrendo”, ha detto.
    L’incontro si è concluso con la richiesta al primo ministro Benjamin Netanyahu di fare tutto il possibile per riportare a casa gli ostaggi.

    CONDIVIDI SU: