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Insultata, provocata fino ad essere costretta ad allontanarsi dalla spiaggia. E’ successo il pomeriggio di Ferragosto a una ragazza di colore residente a Padova, nata e cresciuta in Italia da genitori originari dell’Africa occidentale che, infastidita da musiche e provocazioni “razziste” amplificate con l’aiuto di un megafono, secondo quanto da lei stessa raccontato ai carabinieri, ha deciso di ripiegare l’asciugamano e andarsene verso altri lidi. A finire nuovamente al centro delle cronache è lo stabilimento Punta Canna a Sottomarina, in provincia di Venezia. La spiaggia, che all’ingresso detta le regole di ‘ordine, pulizia e disciplina’ ed è zona ‘inadeguata per bambini e buzzurri’ non è più gestita dal 66enne già due anni fa balzato agli onori delle cronache per i cartelli inneggianti a Mussolini e ora denunciato in stato di libertà dai carabinieri di Chioggia per violenza privata aggravata da finalità di discriminazione razziale, ingiuria e apologia del fascismo. (Sil/AdnKronos)