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    Mondo

    Alabama, FBI sventa un imminente attacco contro sinagoghe e istituzioni ebraiche

    Grazie a un’operazione congiunta di FBI e forze dell’ordine locali è stato sventato un attacco contro sinagoghe e istituzioni ebraiche in Alabama e negli stati vicini. Le autorità della Contea di Marshall hanno annunciato l’arresto di Jeremy Wayne Shoemaker, 33 anni, accusato di aver pianificato un’azione armata “imminente” contro la comunità ebraica e alcuni rappresentanti politici. Le indagini si sono attivate dopo segnalazioni ritenute credibili. Durante la perquisizione nella casa dell’uomo è stato sequestrato un vero e proprio arsenale: armi da fuoco, valigie piene di munizioni, un giubbotto antiproiettile e altra attrezzatura che, secondo gli inquirenti, confermerebbe l’intenzione di compiere un attacco su larga scala. Shoemaker, fermato al termine di una colluttazione con gli agenti, avrebbe dichiarato di non voler “essere catturato vivo”.

    “Questa operazione ha evitato una tragedia”, ha affermato Tommy Loftis, portavoce dell’FBI di Birmingham, sottolineando come la collaborazione tra agenzie federali, statali e locali sia stata decisiva per neutralizzare la minaccia. Al momento, il 33enne è accusato di resistenza all’arresto e possesso illegale di armi da fuoco, ma si attendono ulteriori capi d’imputazione a livello statale e federale. Resta da chiarire se nei suoi confronti verrà formulata un’accusa per crimini d’odio.

    Gli investigatori mantengono riservate le informazioni sugli obiettivi specifici dell’attacco e sui nomi dei presunti bersagli istituzionali, mentre proseguono le indagini per verificare la presenza di eventuali complici e ricostruire la rete delle minacce.

    Dopo l’arresto, la Federazione ebraica di Birmingham ha assicurato che “non vi è al momento alcun pericolo per la comunità”, ringraziando le forze dell’ordine per aver evitato “un atto di violenza che avrebbe potuto essere devastante”. In tutto il Sud degli Stati Uniti è stato comunque rafforzato il dispositivo di sicurezza presso sinagoghe e centri comunitari.

    L’episodio si inserisce in un clima sempre più preoccupante: secondo l’Anti-Defamation League (ADL), il 2024 segna il quarto anno consecutivo di forte aumento degli episodi di antisemitismo negli Stati Uniti, con il livello più alto mai registrato dall’inizio del monitoraggio.

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