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    Cancellata la proiezione di un film israeliano, ma il tribunale ribalta la decisione

    The Child Within Me, un documentario sul musicista israeliano Yehuda Poliker, è stato proiettato al Bryn Mawr Film Institute, un cinema in una cittadina vicino Filadelfia, dopo che il tribunale ha ribaltato la decisione del cinema di boicottare il film a causa delle pressioni dei pro-palestinesi. La pellicola, che faceva parte del programma dell’annuale Israel Film Festival, ha visto in poche ore il tutto esaurito.
    L’8 aprile, appena un giorno prima della proiezione, il cinema aveva inviato un avviso agli organizzatori dicendo che era stato cancellato per non sembrare un sostenitore di Israele.
    Il giorno seguente la causa è stata portata in tribunale, che ha dato torto alla direzione del cinema e ha ordinato al Bryn Mawr Film Institute di mantenere il contratto e di proiettare il film.
    “Alla fine si sono resi conto di essersi messi nei guai, quindi era meglio procedere con la proiezione e mettere la questione a tacere – ha affermato il presidente del festival Nurit Yaron -. Tutto è andato liscio, ma gli spettatori hanno espresso le loro opinioni al direttore”.
    “Collaboriamo con questa istituzione da 18 anni, e la nostra più grande preoccupazione è che questa cancellazione possa portarne altre. Abbiamo già ricevuto diverse richieste di questo tipo, ed è per questo che non abbiamo avuto altra scelta se non ricorrere al tribunale per evitare che la situazione si espandesse a valanga” ha aggiunto. “Il festival andrà avanti come previsto, su larga scala e la comunità continuerà a sostenerlo” ha infine sottolineato.
    La questione aveva mobilitato anche diversi manifestanti pro-Israele, che si sono riuniti di fronte al cinema. “Non permetteremo che l’odio si infiltri nei nostri quartieri. Non ci inchineremo al BDS, per ogni centimetro che prenderanno, ci opporremo a loro” ha dichiarato Guy Brodetsky, uno degli organizzatori della protesta, che ha criticato il cinema per aver capitolato di fronte alle intimidazioni del BDS e degli studenti filo-palestinesi. “Nella notifica di cancellazione hanno scritto: ‘non vogliamo schierarci nel conflitto’, ma in quale conflitto è coinvolto Yehuda Poliker? Questo non è un film sulla guerra di Gaza o sul conflitto israeliano” ha affermato. “La domanda più grande che non riusciamo a comprendere è: in che modo la cancellazione di questo film aiuta i palestinesi? È semplicemente bullismo antiebraico” ha aggiunto Brodetsky.

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