
Il governo argentino ha annunciato la pubblicazione di circa 1.850 documenti classificati che dimostrano come molti criminali nazisti fuggirono per trovare rifugio in Argentina dopo la Seconda guerra mondiale.
La serie di documenti è stata declassificata e resa pubblica su sollecitazione del Simon Wiesenthal Center, l’organizzazione simbolo che prende il nome dal famoso cacciatore di nazisti. I documenti gettano luce sulle modalità di finanziamento delle fughe dei nazisti, migliaia dei quali fuggirono in Sud America attraverso le cosiddette “linee dei ratti” dopo la guerra.
Il mese scorso, il presidente argentino Javier Milei ha ordinato la declassificazione dei documenti, dopo un incontro con i leader del Simon Wiesenthal Center. Anche il senatore statunitense Chuck Grassley, repubblicano dell’Iowa, ha richiesto i documenti in una lettera consegnata dai rappresentanti del Simon Wiesenthal Center. Il capo del gabinetto dei ministri argentino Guillermo Francos ha affermato che Milei ha dato l’ordine “perché non c’è motivo di continuare a nascondere tali informazioni”, secondo quanto riportato dal quotidiano argentino Perfil.
I documenti, da adesso accessibili al pubblico tramite l’Archivio Nazionale argentino, come ha annunciato il governo in un post su X, includono transazioni bancarie e finanziarie che dimostrano come i nazisti riuscirono a stabilirsi in Argentina.
Tra i noti criminali menzionati nell’ampia documentazione argentina ci sono Adolf Eichmann (catturato dal Mossad nel 1960 e in seguito processato e giustiziato in Israele) e Josef Mengele.