
Hanno piantato la bandiera di Israele sul Kilimangiaro. Diciotto ragazzi londinesi, tra i venti e i trent’anni, sono riusciti nell’impresa di scalare la vetta del più alto monte del continente africano, 5.895 metri, nell’ambito di una iniziativa di beneficenza a sostegno dello Stato ebraico.
Il gruppo, come riporta il sito del Jewish News, ha raccolto 90 mila sterline (circa 105 mila euro) per finanziare un nuovo centro medico a Tzfat, nel nord Israele, in collaborazione con l’ente di beneficenza United Jewish Israel Appeal – UJIA.
I ragazzi hanno impiegato otto giorni per arrivare sulla cima della montagna in Tanzania. Il viaggio è stato organizzato dalla rete Brondesbury Park Young Jewish Professionals – BPark YJP, guidata dal rabbino Meir Levin e da sua moglie Libby.
Piantata la bandiera israeliana in vetta, i partecipanti hanno lasciato anche il poster dell’ostaggio Avinatan Or, uno degli israeliani rapiti il 7 ottobre. “Questo viaggio è stato organizzato per aiutare i giovani ebrei a entrare in contatto più profondamente con Israele e a vivere autenticamente il loro ebraismo”, ha detto il rabbino Levin. La scalata è stata anche una potente espressione di unità ebraica. I giovani hanno passato lo Shabbat insieme e hanno condiviso pasti kosher preparati in alta quota. “Lo Shabbat in montagna è stata una delle esperienze più spirituali e significative che abbia mai vissuto. – ha detto Sophie Engler – Questo viaggio mi ha ricordato che, nonostante tutto quello che succede nel mondo, c’è un grande valore nel prendere una pausa, riflettere e creare forti legami con gli altri”.
“Dal 7 ottobre, tantissimi giovani ebrei hanno cercato modi per entrare in contatto con Israele e con altri ragazzi ebrei che la pensano come loro. – ha detto Edward Isaacs – Sono davvero grato di aver preso parte a qualcosa che ci ha permesso di farlo”.
L’idea della scalata è nata alla fine del 2024 dal rabbino Levin e Johnny Rosen, che insieme hanno fondato la rete “BPark YJP” per fornire ai giovani una piattaforma significativa e inclusiva attraverso eventi, cene e, ora, sfide mentali e fisiche come questa.