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    NEWS

    Osservatorio Antisemitismo: 454 atti antisemiti nel 2023, quasi il doppio rispetto al 2022

    Nell’ultimo anno si è registrato un netto aumento degli atti di antisemitismo rispetto al passato. A seguito di 923 segnalazioni, sono 454 gli episodi individuati nell’ultimo anno: 259 in rete, 195 offline, tra cui un’aggressione e 40 casi di minacce. Quasi il doppio rispetto ai 241 del 2022. Questo è quanto emerge dalla Relazione annuale su atti e discorsi antisemiti in Italia pubblicata dall’Osservatorio Antisemitismo, dipartimento della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea – CDEC, che monitora quotidianamente l’antisemitismo nelle sue molteplici manifestazioni.
    Come viene specificato nel rapporto, “negli ultimi anni l’antisemitismo è cresciuto a livello mondiale anche a causa della crisi economica, dal complottismo, dell’incertezza, della globalizzazione come minaccia identitaria, della frustrazione sociale. Ma oggi soprattutto è amplificato dalla guerra Israele/Hamas”. Infatti, più della metà degli episodi registrati dall’Osservatorio, 216 sono avvenuti tra ottobre e dicembre. Secondo il CDEC, dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre si è ritornati ad “un’atmosfera simile a quella del 1982 durante la prima guerra del Libano”, quando in Italia si verificò la più grave ondata di antisemitismo dalla fine della Seconda guerra mondiale. Quel periodo culminò nella bomba collocata e fatta esplodere negli uffici della Fondazione CDEC e nell’attentato alla Sinagoga di Roma del 9 ottobre. “Si registra una comune degenerazione dei linguaggi” sottolinea inoltre l’Osservatorio.
    La relazione analizza anche quali sono gli eventi scatenanti di atti e discorsi antisemiti. Ciò avviene soprattutto quando ebrei e/o enti ebraici sono al centro dell’attenzione mediatica, indipendentemente da ciò che fanno. L’Osservatorio divide gli eventi in due gruppi: macro eventi (come la guerra in Ucraina o il conflitto tra Hamas ed Israele) o eventi limitati (spesso legati al web). “Anche le feste ebraiche offrono l’occasione per interventi aggressivi nel cyberspazio” sottolinea l’ente ebraico. La principale matrice ideologica dell’antisemitismo in Italia continua ad essere quella afferente all’estrema destra – si legge nella Relazione – anche se gli ultimi tre mesi hanno visto un fortissimo aumento dell’antisemitismo legato ad Israele e di tematiche antigiudaiche tradizionali.
    La ricerca fatta dall’Osservatorio Antisemitismo si è focalizzata sugli episodi di antisemitismo dopo il 7 ottobre, che sono stati analizzati attentamente, arrivando alla conclusione che “gli eventi che coinvolgono Israele originano sempre da un antisemitismo sanguinario che recupera (anche da parte di laici) stilemi antigiudaici rimodellati sulla realtà ‘sionista’, ma era dal 1982 che non si raggiungevano tali vertici di compiaciuta efferatezza”.
    Ciò che emerge sono “due inquietanti indicazioni”, come spiega l’Osservatorio: da un lato il forte radicamento dell’immaginario antisemitico coi suoi tetri miti di accusa (dal deicidio al cannibalismo rituale), pronti ad attivarsi – con rinnovata violenza – quando Israele è coinvolto, e d’altro canto la debolezza delle strutture che, negli ultimi decenni, sono state ideate con l’intento di contrastare l’antisemitismo. “Ventitré anni di Giorno della Memoria e di iniziative UE e di enti internazionali stanno mostrando tutta la loro fragilità: basta poco perché queste difese crollino, permettendo ai pregiudizi antiebraici di riemergere” viene sottolineato nel report.
    Rispetto agli anni passati, nell’ultima Relazione è stata dedicata una sezione interamente ai giovani. Infatti, come viene spiegato nella ricerca, dal 7 ottobre, “l’Osservatorio ha ricevuto diverse segnalazioni di incidenti antisemiti in cui le vittime sono giovani ebrei, oltre al generale ambiente ostile che i giovani ebrei e israeliani devono affrontare nelle scuole e nelle università”. Questi incidenti vanno da offese/ostilità contro gli ebrei a minacce, sia online che offline. In particolare è stato sottolineato il ruolo dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) nella segnalazione degli episodi di antisemitismo e che si è messa in contatto con gli studenti italiani e stranieri bisognosi di assistenza. Tra ottobre e novembre sono stati condotti in Italia due sondaggi tra i giovani ebrei, uno incentrato sugli studenti israeliani, realizzato da una studentessa, e uno sugli studenti ebrei in generale, realizzato da UGEI. A quest’ultimo hanno partecipato 234 giovani ebrei in meno di 24 ore. Tra i risultati più significativi, citati dall’Osservatorio sul cambiamento delle abitudini. “L’86% degli intervistati ha cambiato alcune o molte abitudini per sentirsi più sicuro” si legge nella ricerca.

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