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    NEWS

    Pietre d’inciampo per ricordare tre uomini delle forze dell’ordine

    Questa mattina tre pietre d’inciampo sono state collocate in memoria del vicebrigadiere di pubblica sicurezza Pietro Ermelindo Lungaro e degli agenti di polizia Emilio Scaglia e Giovanni Lupis, uccisi dalla furia nazifascista nel 1944.
    La cerimonia, che si è tenuta davanti alla sede della Questura a Roma in via San Vitale, ha visto la presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del capo della Polizia Vittorio Pisani, del sindaco Roberto Gualtieri, del prefetto Lamberto Giannini, del questore Carmine Belfiore, dell’ambasciatore d’Israele in Italia Alon Bar, della presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, del presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun, dei familiari delle vittime e degli studenti di una scuola della Capitale.
    “Pochi giorni fa è stata celebrata la Giornata della Memoria, ma vediamo come il concetto di antisemitismo non sia affatto spento, ma anzi riemerge con nuove forme. Per questo è importantissimo coltivare la memoria. – ha affermato l’Ambasciatore Alon Bar – Qui oggi il ricordo di tre dello Stato italiano e del questore Angelo de Fiore che in questa città ha salvato centinaia di ebrei destinati alla morte. Grazie alla Polizia di Stato e alle Istituzioni Italiane perché comprendono l’importanza di questa memoria”.
    “Mai prima della Shoah l’uomo aveva osato realizzare un’industria della morte così efficiente e brutale. L’Italia ha pagato un prezzo altissimo per la follia nazi-fascista – Ha detto il ministro Piantedosi – Eventi come quelli di oggi rappresentano un prezioso contributo al racconto di fatti storici per favorire e alimentare una riflessione collettiva sul valore della memoria. – e ha aggiunto – Gli anni trascorsi da quei tragici eventi non attenuano il senso di sconforto e di pena sconfinata per le vittime innocenti. Per questo il ricordo non può essere solo un esercizio retorico, deve essere un pungolo che spinga l’intera società a interrogarsi su sé stessa, sui suoi valori e prospettive”.
    “Si tratta di un’iniziativa che rientra in un progetto molto più ampio” ha detto il capo della Polizia Pisani ricordando le pietre d’inciampo già poste in altre questure. Per il questore Belfiore, “quella di stamattina è una cerimonia molto importante. Queste pietre – ha sottolineato – sono un gesto significativo, fortemente voluto da noi per quello che vogliono rappresentare. Attraverso queste iniziative ribadiamo che nulla deve cadere nell’oblio, scolpendo il nome e il cognome di chi, purtroppo, è stato trucidato. La pietra d’inciampo è qualcosa che ci deve spingere ad andare oltre. Ogni mattina quando varcheremo l’ingresso ci ricorderemo che questa era la loro casa di lavoro. È un monito a non dimenticare, – ha affermato – e ad approfondire un periodo buio che oggi deve servire come base per nuova civiltà e democrazia”.
    Il sindaco Gualtieri ha sottolineato che “oggi è una giornata importantissima, in cui ricordiamo il sacrificio di tre agenti della polizia di Stato che diedero la vita per la patria, per la libertà e per la democrazia. Furono torturati e uccisi perché scelsero di stare dalla parte giusta, quella di sostenere la resistenza all’occupazione nazifascista e di riscattare l’Italia dall’abisso in cui era stata gettata”.
    Durante la cerimonia l’Associazione ‘Italia Israele Cosenza un giusto tra le nazioni Angelo De Fiore’ ha donato alla Questura un quadro in memoria del poliziotto De Fiore che salvò numerosi ebrei.

    Credit foto: TGR Lazio

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