Skip to main content

SPECIALE PESACH 5784

Scarica il Lunario 5784

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati

    L’osservanza dei precetti è legata alla vita. Si può trasgredire ogni precetto della Torà, per salvare la vita di un ebreo. Le sole eccezioni, sono le mitzvot di non praticare idolatria, non avere relazioni sessuali proibite, non uccidere. In questi tre casi, anche se minacciati di morte, è obbligatorio sacrificare la propria vita, piuttosto che trasgredire.
    Nel trattato talmudico di Arakhin 15b, impariamo che la gravità della maldicenza è commensurata ai tre peccati.

    La parola è uno strumento potente: ha forza costruttiva o distruttiva. È il mezzo attraverso il quale è stato creato il mondo. Il primo uomo ha ricevuto uno spirito vitale che lo ha distinto dagli animali, cui egli stesso ha dato il nome. In una lingua sacra, che non ha eguali. All’uomo la facoltà di esprimere i propri pensieri, attraverso la parola.

    Siamo giunti nel mese di Nissan, primo dei mesi. (Shemot 12,2) il valore numerico ניסן corrisponde a 170. Possiamo dividerlo e considerare che 85 è il valore numerico della parola bocca פֶּה. L’organo attraverso il quale si possono immettere ed emettere cose. Parlare לְדַבֵּר, contiene al suo interno la parola דבר cosa. La scorsa settimana abbiamo imparato quali sono i segni per riconoscere gli animali kosher, permessi per essere mangiati, ciò che entra nella bocca. Questa settimana l’attenzione va alla tzarà’at (impropriamente “lebbra”), malattia temporanea della pelle inflitta dalla giustizia divina, per avvertire i maldicenti e allontanarli dal peccato. Lashon arà il parlare male, ciò che esce dalla bocca.

    La maldicenza è un argomento delicato. Ha coinvolto anche persone giuste. Yosef, portava al padre rapporti negativi dei suoi fratelli (Bereshit 37,2). Miriam, che era stata critica nei confronti di Moshè, aveva giudicato il suo comportamento (Bemidbar 12,1). Fu punita con tzarà’at, tema delle nostre parashot Tazria e Metzorà.

    Gli esploratori parlarono male della Terra d’Israele, definendola una terra che divora i suoi abitanti (Bemidbar 13, 32). Il peccato dell’uso improprio della parola è incalcolabile, paragonato alla negazione dell’esistenza divina. Nel trattato talmudico di Yomà apprendiamo che fu la ragione principale del nostro esilio. È causa di danni in tutti i mondi: ne oscura e ne diminuisce le luci, per via del fatto che tante persone sono abituate a ripetere questa trasgressione migliaia di volte nel corso della loro vita. Pertanto, la redenzione non potrà avere luogo, finché non si riparerà.

    Lo Zohar in Pekudè 246b mette in guardia: la maldicenza mette sotto accusa tutto Israel e causa uccisioni di ebrei in tutto il mondo. Quando una persona corrompe la propria lingua usando un linguaggio proibito, impedisce la salita delle sue parole di preghiera. Restano sospese e non raggiungono il Trono di Gloria. Grande ricompensa a chi sta attento a non inciampare, prestando attenzione a non essere coinvolto. L’autocontrollo serve a fermarsi, tacere. Ad allontanarsi dalle situazioni in cui ci si trovasse ad ascoltare. Perché la trasgressione è uguale per chi parla, per chi ascolta e per il soggetto in questione. Fondamentale sapere che: sparlare del prossimo è vietato anche se si dice la verità.

    Le regole della maldicenza vanno studiate e conosciute dettagliatamente. Poi, possibile allenarsi a metterle in pratica. Siamo esposti frequentemente. Nella Amida‘ chiediamo a Dio che la nostra lingua si guardi da discorsi malvagi e che le nostre labbra si guardino dal pronunciare inganni. Chi è l’uomo desideroso di vita, che desidera lunghi giorni per essere felice? Si chiede il Re David. Insegna il salmo 34, 13. “Preserva la tua lingua dal male e le tue labbra dal pronunciare parole di frode.” Il Chafetz Chaim ci insegna a giudicare sempre il prossimo favorevolmente. Il Maestro riuscì a non fare maldicenza per quaranta anni, a non ascoltarla per venti anni.

    Trovo doveroso in un momento storico difficile che ci sia coesione all’interno del popolo ebraico e che ci si sforzi al fine di costruire la siepe della saggezza, in cui il silenzio, accompagna l’ascolto dell’altro. Affinché ognuno, veda le buone qualità dei suoi simili, anziché i difetti. Siamo stati vittime di maldicenza e calunnie nei secoli. Definiti come parassiti, untori, assassini, deicidi. L’unico modo per difenderci dagli attacchi esterni è essere uniti. “Ne voglio maledire, non ne voglio mal sentire” è contro l’etica ebraica. Nella tradizione ebraica chi benedice, sarà benedetto.

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    La maldicenza reato sociale

    Di Ester Pavoncello

    L'osservanza dei precetti è legata alla vita. Si può trasgredire ogni precetto della Torà, per salvare la vita di un ebreo. Le sole eccezioni, sono le mitzvot di non praticare idolatria, non avere relazioni sessuali proibite, non uccidere. In questi tre casi, anche se minacciati di morte, è obbligatorio sacrificare la propria vita, piuttosto che trasgredire. Nel trattato talmudico di Arakhin…

    ISRAELE

    Gerusalemme, il figlio di un soldato caduto a Gaza celebra il Bar Mitzvà con altri 121 orfani

    Di Michelle Zarfati

    Nel cuore di Gerusalemme è stato recentemente celebrato un Bar Mitzvà speciale. È quello del giovane Eitan, figlio del riservista del Corpo Corazzato Elisha Levinshtern, caduto in battaglia nel sud di Gaza a dicembre, quando un missile anticarro, lanciato dai terroristi di Hamas, ha colpito il suo carro armato. Il ragazzo ha onorato questo momento così importante della sua vita…

    ISRAELE

    Come sarà l’uniforme israeliana di Parigi 2024?

    Di Redazione

    Sarà blu e bianca, dal design moderno. Sono stati gli stessi atleti israeliani a svelare come sarà la loro uniforme per le Olimpiadi di Parigi 2024, che si terranno questa estate nella capitale francese. All’ideazione dell’uniforme, presentata ieri, hanno collaborato un buon numero di atleti che hanno posato davanti ai fotografi. I Giochi di Parigi inizieranno il 26 luglio: ne…

    Cultura

    Nelle sale italiane "Il processo Goldman”. L'intervista al regista Cédric Kahn

    Di Nicola Roumeliotis

    Presentato all’interno del festival “Rendez-vous”, e ancora prima al festival di Cannes, arriva anche nelle sale “Il processo Goldman” di Cédric Kahn, da maggio anche in Italia. E’ un film processuale, che ci racconta dell’affaire Goldman, un caso giudiziario del 1975 che vede protagonista l’enigmatico attivista di estrema sinistra, ebreo polacco, intellettuale sostenuto da Simone Signoret e Régis Debray, amico…

    NEWS

    Ad Auschwitz rinvenuti pezzi di giochi in cartone

    Di Nicole Nahum

    Durante uno dei processi di conservazione nel campo di sterminio di Auschwitz, sono stati rinvenuti alcuni pezzi di giochi in cartone. Nel Blocco 8, sotto il pavimento del primo piano dell’edificio, sono stati recentemente trovati 35 quadrati di cartone di varie dimensioni, sui quali sono disegnate a mano immagini di pezzi degli scacchi in miniatura. “La serie è incompleta -…

    ISRAELE

    Quale sarà la risposta di Israele all’attacco iraniano? Gli ultimi aggiornamenti

    Di Luca Spizzichino

    Durante la visita alla base di Nevatim, che è stata colpita dai missili iraniani, il capo di stato maggiore dell'IDF Herzi Halevi ha annunciato che l'attacco iraniano effettuato domenica mattina presto incontrerà una risposta israeliana. Mentre gli alleati chiedono moderazione e hanno chiesto di evitare una escalation, il Gabinetto di guerra israeliano ha confermato che ci sarà una risposta, che…

    ROMA EBRAICA

    Il racconto di Hila e Naama, sopravvissute al massacro del 7 ottobre

    Di Emiliano Attia

    Le storie di Hila e Naama descrivono in maniera lucida la crudeltà e la purezza del male perpetrati nel massacro del 7 ottobre. A tal proposito, durante l’evento tenutosi al Pitigliani, organizzato dall’associazione europea Brit Am, insieme alle sopravvissute, sono intervenute l’onorevole Lia Quartapelle e la giornalista del Messaggero Franca Giansoldati. “Ciò che mi ha realmente colpito del mio viaggio…

    ISRAELE

    La buia notte d’Israele e la voglia di tornare alla normalità. La testimonianza di Daniel Lanternari

    Di Michelle Zarfati

    La notte di sabato è stata buia e lunga per Israele. Dopo il massacro del 7 ottobre e il relativo dolore per la perdita o la scomparsa di amici e parenti, la popolazione israeliana ha dovuto nuovamente assistere ad un momento intenso di paura. Sabato sono infatti stati lanciati centinaia di missili e droni dall’Iran verso lo Stato ebraico. Nonostante…

    Mondo

    L’appello dei creatori di Batman per la liberazione del piccolo fan, Ariel Bibas, e di tutti gli ostaggi

    Di Jacqueline Sermoneta

    Cinquanta creatori dell’iconico supereroe Batman hanno firmato una petizione, in cui viene chiesto ai governi di Egitto e Qatar di intensificare gli sforzi per il rilascio di Yarden e Shiri Bibas, dei loro figli, Ariel e Kfir, di 4 e 1 anno, e di tutti gli ostaggi israeliani. L’appello è stato fatto in onore del giovane Ariel, grande fan del…

    ROMA EBRAICA

    Il toccante incontro della Comunità Ebraica di Roma con i sopravvissuti al 7 ottobre Itay e Agam

    Di Luca Spizzichino

    “Questa comunità è la vostra famiglia, è legata col cuore per sempre a voi”. Con queste parole si è rivolto il presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun a Ilan Regev e a suo figlio Itay, rapito il 7 ottobre e rimasto ostaggio di Hamas fino al 29 novembre, quando è tornato a casa durante la tregua tra Hamas…