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    Una riflessione sulla storia della Comunità ebraica di Roma nel dopoguerra da un punto di vista inedito, che tiene conto non solo degli aspetti storici ma anche delle conseguenze psicologiche dei traumi subiti dopo la Shoah: questo è lo spunto emerso dal volume “Fra trauma e memoria. Le ricerche di Mordko Tenenbaum nella comunità ebraica di Roma” (ed. Gangemi), recentemente presentato presso laSala Mostre &Convegni della Gangemi Editore. Una storia di resilienza che ha suscitato un interesse notevole, poiché ha rappresentato un approccio innovativo che ha permesso di esplorare il lato umano della storia, mettendo in risalto le sofferenze e le sfide affrontate dalla comunità ebraica in un contesto di persecuzioni e difficoltà socioeconomiche.
    Il testo è stato realizzato da studiosi di diverse discipline (Giorgio Caviglia, Claudio Procaccia, Daniela Roccas, Giorgio Sestieri, Alberto Sonnino e Alexander Tenenbaum), coordinati da Enzo Capelli.
    Mordko Tenenbaum, ebreo polacco medico e partigiano, nei primi anni ’30 del ’900 venne in Italia per studiare medicina. Nel dopoguerra, in qualità di direttore dell’Organizzazione Sanitaria Ebraica, realizzò due studi sui disagi mentali e sociali della collettività ebraica e romana: “Indagine socio-psichiatrica nella Comunità ebraica di Roma”, con la collaborazione di Isidoro Isacco Tolentino, e “Some consideration on the mental ritardation and emoziona disorders among children in the Jewish Community of Rome”.
    Il lavoro di Tenenbaum è stato riscoperto da questo volume, che, avvalendosi delle diverse competenze degli autori, ripercorre le tappe di quelle ricerche alla luce della letteratura più recente relativa ai disturbi da stress post-traumatico, sopraggiunti in un contesto, quale quello dei decenni successivi al secondo conflitto mondiale, in cui la collettività ebraica romana stava faticosamente riprendendosi dalle conseguenze delle leggi antiebraiche del 1938, della guerra, delle stragi e delle deportazioni nei campi di sterminio nazisti.
    La partecipazione attiva del Rabbino Capo Riccardo Di Segni e del Presidente Victor Fadlun ha conferito alla presentazione una prospettiva unica, integrando la visione psicologica con la dimensione spirituale e comunitaria. Alberto Sonnino ha svolto un ruolo cruciale nel moderare la discussione, garantendo una fluida interazione tra gli intervenuti e mantenendo un equilibrio tra la profondità dell’argomento e la comprensibilità per il pubblico presente. Gli interventi del Prof. David Meghnagi, esperto psicoanalista e studioso dell’opera di Freud, nonché ordinario della società psicoanalitica italiana presso l’Università Roma Tre, e del Prof. Andrea Guiso, ordinario di storia contemporanea presso l’Università Sapienza, hanno offerto il loro prezioso contributo, mettendo in luce la connessione tra gli eventi traumatici del passato e l’insorgere dei disturbi da stress post-traumatico aggiungendo il profondo trauma della Shoah e il suo impatto significativo nei processi sociali e culturali che hanno segnato la difficile opera di ricostruzione sociale della comunità ebraica romana nel dopoguerra.
    Gli autori hanno invitato il pubblico a scrutare oltre la superficie delle parole, a sondare le profondità del testo per comprendere appieno la complessità di ciò che non è esplicitamente espresso. Questo approccio rivela un aspetto cruciale: il modo in cui la tragedia della Shoah ha plasmato in maniera invisibile, ma tangibile, i destini sociali e culturali della comunità ebraica romana nel periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale.
    Il volume pone l’accento sul “non esplicito” come chiave di lettura per comprendere la portata del trauma che la Shoah ha inflitto. Esso suggerisce che le ferite della tragedia siano permeate nei tessuti più profondi della società e della cultura ebraica romana. Questo peso invisibile, il “non detto”, ha influito notevolmente sui processi di ricostruzione sociale, creando sfide uniche e complesse che la comunità ebraica ha dovuto affrontare. Ma ciò che è emerge è comunque la capacità di resilienza – la capacità di una riorganizzazione sociale al fine di far fronte e rafforzando la consapevolezza di se e la fiducia nel futuro – “ esistere e resistere”.
    La Shoah non è soltanto un capitolo oscuro della storia, ma un elemento che ha influenzato profondamente la struttura sociale e culturale della comunità ebraica romana nel dopoguerra. Il volume offre un’analisi approfondita di questo impatto sottostante, invitando a riflettere sulle implicazioni nascoste e sui dilemmi affrontati dalla comunità ebraica durante il processo di ricostruzione.

    ROMA EBRAICA

    Lo stress post-traumatico: una nuova dimensione della Shoah nel libro“Fra trauma e memoria”

    Di Sarah Catelani

    Una riflessione sulla storia della Comunità ebraica di Roma nel dopoguerra da un punto di vista inedito, che tiene conto non solo degli aspetti storici ma anche delle conseguenze psicologiche dei traumi subiti dopo la Shoah: questo è lo spunto emerso dal volume “Fra trauma e memoria. Le ricerche di Mordko Tenenbaum nella comunità ebraica di Roma” (ed. Gangemi), recentemente…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Shabbat: offline per un giorno

    Di Ester Pavoncello

    I Chachamim insegnano che, se tutto Am Israel rispettasse due Shabbatot, il Melech AMashiach arriverebbe immediatamente... Da millenni si parla delle doglie del Mashiach, quella che sarà una preparazione "dolorosa" prima del suo avvento. Che come prima di un parto, sarà preceduta dal travaglio con contrazioni e dolori. Le tragedie del nostro secolo, ci hanno fatto pensare che questi dolori…

    EUROPA

    Le sfide dell’ebraismo europeo nell’incontro a Roma della European Jewish Association

    Di Luca Spizzichino

    Il Consiglio dei leader ebraici della European Jewish Association (EJA) si è riunito a Roma per discutere le sfide affrontate dalle comunità in questo periodo, dove la guerra ha portato a una recrudescenza dell’odio antisemita mai vista prima. “L’EJA ha deciso di fare un tavolo operativo per scrivere un'agenda in 18 punti per il 2024” ha spiegato Riccardo Pacifici, vicepresidente…

    ISRAELE

    “Le sciarpe dell’amore”: un piccolo grande gesto per gli ostaggi israeliani

    Di Jacqueline Sermoneta

    Lavorare a maglia per gli ostaggi, sperando nella loro liberazione. Questa è l’iniziativa partita da Kate Gerstler, Saven Hilkowitz e Shawna Goodman Sone che, in seguito ai tragici eventi del 7 ottobre, hanno deciso di realizzare sciarpe per gli israeliani ancora prigionieri a Gaza, da donare al loro ritorno. Tuttavia, come riporta il Times of Israel, il progetto “Le sciarpe…

    ITALIA

    Biennale, Sangiuliano risponde al tentativo di boicottaggio: “No agli intolleranti, sì ad Israele”

    Di Michelle Zarfati

    “Israele non solo ha il diritto di esprimere la sua arte ma ha il dovere di dare testimonianza al suo popolo, proprio in un momento come questo, in cui è stato duramente colpito a freddo da terroristi senza pietà" commenta così il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano l’infelice tentativo di boicottare Israele e di escluderlo dalla Biennale d’arte di Venezia…

    ISRAELE

    Ragioni e prospettive del conflitto nell’incontro con l’esperto militare Israel Ziv

    Di Nicole Nahum

    Perché Sinwar ha deciso di attaccare lo Stato di Israele proprio il 7 ottobre? Perché l’Intelligence israeliana non è stata capace di prevedere un simile attacco? Cosa sta facendo l’IDF, l’esercito israeliano, in questo momento? Sono queste alcune delle principali domande che possono sorgere quando si cerca di avere una visione approfondita delle complicate sfide di difesa dei confini di…

    ISRAELE

    I ragazzi del Moshav Netiv HaAsara tornano a festeggiare insieme Bar e Bat-Mitzvà

    Di Michelle Zarfati

    La scorsa domenica, a Tel Aviv, il Moshav Netiv HaAsara ha organizzato una cerimonia generale di Bar e Bat-Mitzvà per i suoi giovani. Nonostante la guerra abbia costretto i residenti a evacuare la cittadina e a spostarsi in diverse zone del Paese, i ragazzi si sono uniti nuovamente per festeggiare tutti assieme questo importante passo. Tra gli adolescenti presenti c'era…

    ISRAELE

    Tensione al confine nord: Hezbollah lancia 60 razzi nel Golan

    Di Luca Spizzichino

    Lunedì i terroristi di Hezbollah hanno lanciato circa 60 razzi katiuscia sulle alture del Golan come rappresaglia per gli attacchi dell’aviazione israeliana vicino alla città di Baalbek. Il raid israeliano è stato uno degli attacchi più in profondità: Baalbek si trova, infatti, a circa 100 chilometri dal confine israeliano e nel nord-est del Libano, mentre la maggior parte degli attacchi…

    ISRAELE

    L’amore per la propria terra: il ritorno in servizio del caporale Ori Magidish

    Di Michal Colafranceschi

    Ori Magidish, soldatessa dell’IDF di soli 19 anni, a distanza di quattro mesi dall’operazione condotta congiuntamente dall’IDF e dallo Shin Beth 23 giorni dopo il suo rapimento, avvenuto il 7 ottobre dall’avamposto di Nahal Oz, oggi si prepara a tornare alle sue responsabilità nelle Forze di Difesa Israeliane come soldato da ricognizione. Durante il suo rapimento, Magidish ha subito gravi…

    ISRAELE

    L’esercito israeliano presenta al Gabinetto di Guerra il piano per le operazioni a Rafah

    Di Luca Spizzichino

    L'IDF ha presentato al Gabinetto di Guerra il piano per le operazioni a Rafah, che prevede prima di tutto l’evacuazione dei civili e successivamente la distruzione degli ultimi battaglioni di Hamas nell'area vicino al confine egiziano. Come riportato dall’Ufficio del Primo Ministro, il governo ha approvato un piano per fornire "assistenza umanitaria alla Striscia di Gaza in modo da prevenire…