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    Il MahJ, Musée d’art et d’histoire du Judaïsme di Parigi, presenta la prima mostra interamente dedicata a Pierre Dac, grande maestro dell’assurdo e umorista francese. Più di 250 documenti provenienti dall’archivio della famiglia, estratti di film, programmi televisivi e radiofonici, permettono al vasto pubblico di apprezzare, fino al 27 agosto, l’opera dell’inventore dello “schmilblick”, un oggetto dal nome yiddish “che è assolutamente inutile e quindi può essere usato per tutto”.  I francesi ricordano Dac anche come creatore del “biglotron”, “la scoperta più scandalosamente dimenticata dalle autorità scientifiche, militari e religiose del nostro tempo”. Molti non dimenticano l’esilarante serie radiofonica da lui co-scritta, “Bons baisers de partout”, trasmessa su France Inter dal 1965 al 1974. Dagli anni Venti alla metà degli anni Settanta, l’immaginazione e l’inventiva di Pierre Dac hanno fornito alla cultura francese, sia colta che popolare, lo straordinario arsenale comico che questa mostra aiuterà a riscoprire.

    André Isaac detto Pierre Dac era nato nel 1893 a Châlons-sur-Marne, il papà Salomon Isaac era un macellaio alsaziano che scelse la Francia dopo l’annessione alla Germania nel 1871. Combatté al fronte durante la Prima guerra mondiale, deciso a far sì che l’Alsazia-Lorena tornasse ad essere francese. Dopo l’armistizio si dedicò al cabaret e i suoi sketch, le sue canzoni e soprattutto i suoi “pensieri” gli procurarono un successo immediato. Negli anni Trenta realizzò i primi programmi radiofonici comici, poi fondò il settimanale L’Os à moelle, pubblicazione irregolare e umoristica ispirata al nome di Rabelais. In quello che definì “un organo del partito strambo” pubblicava annunci di vendita di pasta per annerire i tunnel o di altri argomenti del tutto assurdi. Cessò le pubblicazioni nel 1938 quando aveva raggiunto una tiratura straordinaria di 400.000 copie. Tra i primi ad aderire alla Resistenza, nel 1943 raggiunse Londra, dove con “Les Français parlent aux Français”, trasmesso dalla BBC, combattè una spietata guerra di parole contro Radio Parigi. Dopo la guerra incontrò Francis Blanche, con il quale creò Sans issue! (Senza Uscita) il serial più ascoltato nella storia della radio francese. Nel 1965 si candidò alle elezioni presidenziali come capo del Mouvement ondulatoire unifié (MOU). Nel 1972, tre anni prima di moriredopo essersi autoproclamato “re dell’assurdo” pubblicò le sue Pensées, ispirando una nuova generazione di comici.

    La mostra mette in evidenza la creatività musicale e letteraria di Pierre Dac, le sue fonti, il ruolo della parodia e della satira, i suoi mezzi espressivi molto diversi e in particolare l’uso di tutti i nuovi media (cinema, radio, televisione) pur rimanendo fedele al cabaret e al teatro. Evoca anche le generazioni di umoristi che sono stati di volta in volta suoi compagni di viaggio. Molti di loro, come Francis Blanche, Jean Yanne e René Goscinny, sono entrati a far parte del pantheon dell’umorismo francese.

    In un gergo che amava definire “da macellaio” per ricordare le sue origini, Pierre Dac non dimentica mai di condurre i suoi ammiratori in un misto esilarante di humor ebraico  e l’arguzia freudiana.

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