Skip to main content

Ultimo numero Maggio – Giugno 2025

Scarica il Lunario

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Quando li incontriamo i loro volti sono ancora scossi dal susseguirsi di emozioni accumulate in queste ore romane. Dopo otto anni di dolore, in cui i propri figli sono stati uccisi o rapiti da Hamas, genitori e fratelli non si arrendono e restano con la speranza che possa avvenire una liberazione degli ostaggi Avera Mengistu e Hisham Al-Saed, ragazzi con problemi mentali che hanno varcato il confine con Gaza, e una restituzione dei corpi di Hadar Goldin e Oron Shaul, militari uccisi durante l’operazione “Margine di Protezione” del 2014, seguita al lancio di missili da parte di Hamas contro Israele. A dispetto del diritto internazionale, l’organizzazione terroristica Hamas non solo tiene in ostaggio i quattro israeliani, ma impedisce anche l’accesso ai rappresentanti della Croce Rossa e priva cinicamente le famiglie di qualsiasi informazione.

    “Quando mio figlio ha oltrepassato il confine della Striscia di Gaza, ci hanno avvisato che era entrato. Poi, dopo tre mesi, ci hanno consegnato il suo zaino. Io come padre ho chiesto: perché solo il suo zaino e non mio figlio? Sono molto addolorato per questa incertezza che si sta protraendo da ben 8 anni” racconta a Shalom Gashao Mengistu, padre di Avera. La famiglia di origine etiope è commossa dall’accoglienza ricevuta la mattina da Papa Francesco e il pomeriggio dalla Comunità Ebraica di Roma, dove hanno partecipato all’accensione della chanukkià al Tempio Maggiore. A raccontare la storia di Avera e l’esperienza a Roma è anche il fratello di Avera, Ayaline Mengistu. “Siamo qui in Italia per chiedere ai politici, al Papa, alla Comunità ebraica e a chi altro possa intervenire di aiutarci a riportare indietro mio fratello che sta da otto anni nelle mani di Hamas. Prima del suo rapimento, è mancato un altro fratello: Avera non ha superato il trauma e questa vicenda gli ha provocato dei problemi di salute mentale; senza sapere cosa stesse facendo ha oltrepassato i confini di Gaza. Sappiamo che entrato vivo, lo hanno visto delle telecamere. Non ha ricevuto alcune tutela umanitaria, ma non abbiamo notizie, né sappiamo se sia vivo o morto”.

    La storia di Hisham Al-Sayed, di origine beduina, è simile a quella di Avera. Di lui è stato rilasciato un video la scorsa estate che lo ritrae con una maschera di ossigeno, in condizioni deteriorate.

    “Mio figlio è malato – ci racconta sui padre Shaaban El Said – È stato catturato da Hamas a Gaza ed è ancora là. Qua a Roma ho sentito una calorosa accoglienza, specialmente presso la Comunità ebraica vi è stata una grande ospitalità e un vero spirito di fratellanza. Il messaggio che lanciamo è quello di aiutarci a sostenere questa delicata sfida affinché la situazione si possa risolvere al meglio”.

    Le famiglie di Hadar Goldin e Oron Shaul non potranno rivedere vivi i loro cari, ma sperano ancora di poter dare ai due ragazzi scomparsi un ultimo saluto. “Mio fratello è stato rapito e ucciso da Hamas durante il cessate il fuoco nella guerra del 2014 – spiega a Shalom Hemi Goldin – Da allora stiamo chiedendo che ci restituiscano almeno il corpo. Ma Hamas è un’organizzazione terroristica e da loro non può arrivare una risposta. Chi può aiutarci sono solo altri Paesi, istituzioni e le comunità ebraiche. Il nostro messaggio in questa visita a Roma ha proprio questo obiettivo: siamo ebrei, siamo fratelli, speriamo che la comunità di Roma possa aiutarci a riportare mio fratello a casa per potergli dare una degna sepoltura in Israele. Ci hanno accolto tutti benissimo, questi incontri ci infondono ottimismo”.

    La risposta della Comunità Ebraica di Roma è stata di grande solidarietà, con la promessa che tutto ciò che sarà possibile per aiutare queste famiglie a recuperare i loro cari sarà fatto.

    ROMA EBRAICA

    “Aiutateci a riportare a casa i nostri ragazzi”: il dolore e la speranza nelle parole dei parenti dei giovani israeliani rapiti da Hamas

    Di Daniele Toscano

    Quando li incontriamo i loro volti sono ancora scossi dal susseguirsi di emozioni accumulate in queste ore romane. Dopo otto anni di dolore, in cui i propri figli sono stati uccisi o rapiti da Hamas, genitori e fratelli non si arrendono e restano con la speranza che possa avvenire una liberazione degli ostaggi Avera Mengistu e Hisham Al-Saed, ragazzi con…

    Cultura

    Latkes di zucchine, le frittelle di Hanukkà

    Di Giulia Gallichi Punturello

    Mi piacerebbe affrontare con voi oggi un tema che mi sta molto a cuore: la responsabilità personale.Hannukà è una festa che celebra i miracoli, quello della vittoria di pochi contro molti e dell’olio che a stento sarebbe durato per un giorno, e che invece miracolosamente ne durò otto, dando il tempo ai Sacerdoti di organizzarsi e riportare l’ordine nel Tempio.…

    EUROPA

    A Berlino una parata di Hanukkah ricorda gli atleti israeliani delle Olimpiadi di Monaco ’72

    Di Michelle Zarfati

    In occasione del 50° anniversario del massacro degli atleti israeliani ai Giochi Olimpici di Monaco del settembre 1972, circa 100 auto hanno partecipato alla parata di Hanukkah nel centro di Berlino. Il percorso è iniziato con l'accensione pubblica della Channukià nello stato Olimpico, da cui successivamente è partito il convoglio, con la polizia che ha guidato il corteo e ha…

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Mikètz: Yosef non era un Masaniello

    Di Donato Grosser

    Yosef, malignato dalla moglie di Potifàr che lo accusa falsamente di aver cercato di insidiarla, viene gettato in prigione. Potifàr, pur non credendo alla moglie, deve salvarle la faccia. Yosef passa dodici anni in prigione. La Provvidenza non lo abbandona neppure là. Viene messo in una sezione della prigione dove sono incarcerati coloro che sono stati condannati dal Re. Così…

    ROMA EBRAICA

    Emanuele Di Porto insieme a tanti bambini protagonista dell’accensione della Chanukkià alla libreria Kyriat Sefer e al Centro di Cultura ebraica

    Di Sarah Tagliacozzo

    A Via Elio Toaff è stato un pomeriggio particolare. Davanti alla sede della libreria Kyriat Sefer e del centro di cultura ebraica sono state accese le candele della quarta sera di Chanukkah. Il Rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ha invitato Emanuele Di Porto ad accendere la prima candelina. Di Porto, che da ragazzo riuscì a evitare la deportazione…

    Cultura

    L’attrice Neta Riskin: “L’azione in Shtisel è nel silenzio. La sua lezione? Ci insegna a comprendere l’altro e a non giudicare”

    Di Ariela Piattelli

    È conosciuta per il suo ruolo di Giti Weiss in Shtisel. Neta Riskin, l’attrice israeliana, che nella serie tv di Netflix interpreta un ruolo difficile di una donna che riprende in mano la sua vita e rimette in piedi il suo matrimonio a suon di silenzi e di cose non dette tra lei e suo marito Lippe, torna a parlare…

    ISRAELE

    Netanyahu scioglie la riserva: formato il nuovo governo

    Di Ugo Volli

    Le trattative Seguendo il complesso percorso della legge israeliana, Benjamin Netanyahu ha annunciato ieri notte al presidente Herzog di essere riuscito a formare la maggioranza di governo. Ora gli resta una settimana per presentarne composizione e accordi alla Knesset, il parlamento monocamerale israeliano. Dopo la fiducia, finalmente, dopo quattro anni, Israele avrà un governo con una maggioranza politica coerente. Anche se…

    NEWS

    New York, leader politici “accendono una luce” sull’antisemitismo

    Di Jacqueline Sermoneta

    Migliaia di persone si sono radunate a Times Square, New York, per assistere all’evento “Shine a light on antisemitism” - Accendi una luce sull’antisemitismo -, svolto lunedì scorso, la seconda sera della festività ebraica di Hanukkah. L’iniziativa, come riporta il New York Jewish Week, è stata promossa dall’UJA- Federation di New York, dal Jewish Community Relations Council di New York, dall’American…

    Cultura

    La Disney lancia una miniserie su Anne Frank

    Di Michelle Zarfati

    La Disney ha rilasciato martedì un'anteprima della sua prossima miniserie, che sarà dedicata alla donna che nascose Anne Frank e la sua famiglia. Si intitola “A Small Light", e dovrebbe essere presentata in anteprima in primavera. “A small light” sarà divisa in otto puntate e dovrebbe andare in onda su National Geographic e Disney+ in primavera. La miniserie è prodotta…

    ISRAELE

    Israele, scoperta una grotta sepolcrale di 2000 anni fa

    Di Jacqueline Sermoneta

    Portata alla luce una vasta grotta sepolcrale di 2.000 anni fa, risalente al periodo del Secondo Tempio, a Lakish, nella pianura di Shefelah, a sud di Israele.Lo scavo archeologico è stato effettuato nell’ambito del “Judean Kings Trail Project”, guidato dall’Autorità israeliana per le Antichità (IAA), dal Ministero per gli affari e il patrimonio di Gerusalemme e dal Fondo nazionale ebraico.I…