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    Lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interna d’Israele, grazie a un’indagine condotta nelle ultime settimane con la collaborazione dell’IDF e della polizia di Gerusalemme, ha scoperto un complotto online. I terroristi di Hamas sono, infatti, riusciti a usare i civili israeliani per consegnare pacchetti di esplosivi o di armi da utilizzare per gli attacchi terroristici in Israele.
    Il tutto sarebbe stato effettuato dal Comando della Cisgiordania ad un’organizzazione all’interno di Hamas a Gaza, e gestito principalmente da ex prigionieri palestinesi, originari della Cisgiordania, che sono stati rilasciati nel 2011 in cambio del soldato dell’IDF Gilad Shalit, rapito dai terroristi e tenuto prigioniero da Hamas per cinque anni. All’interno dell’organizzazione, i terroristi hanno costituito il “Dipartimento di Progetto” che avrebbe lavorato per effettuare attacchi terroristici in Cisgiordania e all’interno di Israele.
    Durante l’indagine israeliana le unità speciali hanno raccolto informazioni, confiscato computer e documenti. In uno di questi si legge di un contatto dettagliato che gli agenti di Hamas a Gaza avevano con gli israeliani ebrei residenti nell’area di Gerusalemme, che a settembre sono stati inviati a fare consegne per gli agenti, ignari di ciò che in realtà stavano facendo. Numerosi israeliani sono stati contattati attraverso falsi account Facebook, gestiti dai terroristi di Hamas, che si presentavano come israeliani che risiedevano all’estero e che avevano bisogno di consegne in Israele a pagamento.
    Questi account falsi, molti dei quali creati con un profilo femminile, pubblicavano annunci in cui cercavano uomini e donne, prevalentemente su Facebook per consegne in tutto il Paese. Dopo il contatto iniziale, le comunicazioni si spostavano su WhatsApp.
    Agli israeliani è stato chiesto di consegnare pacchi, ricevere pagamenti, acquistare regali e lasciarli in luoghi come sinagoghe, cimiteri e sulla soglia delle case di tutto il Paese.
    Lo Shin Bet crede, sulla base della conoscenza del comando della Cisgiordania di Hamas, che gli israeliani a loro insaputa stessero provando per i terroristi il trasporto di ordigni esplosivi e armi nel Paese. Il progetto era pianificare attacchi in Israele o in alternativa piazzare bombe destinate ad esplodere in aree pubbliche o in case private, identificate da Hamas come obiettivi di futuri attacchi terroristi ai danni della popolazione israeliana, ignara del piano terribile di Hamas.

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