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    Israele ha annunciato questa mattina di aver raggiunto un accordo “storico” con il Libano per quanto riguarda il confine marittimo tra i due Paesi nelle acque del Mediterraneo, ricche di giacimenti di gas.

    “Si tratta di un successo storico – ha commentato il premier Yair Lapid – che rafforzerà la sicurezza di Israele, farà affluire miliardi all’economia israeliana e garantirà stabilità al confine nord del Paese”. Per domani Lapid ha convocato una seduta straordinaria del governo. 

    L’annuncio israeliano è arrivato pochi minuti dopo che il presidente libanese Michel Aoun ha twittato che “la versione finale dell’offerta soddisfa il Libano, soddisfa le sue richieste e preserva i suoi diritti sulle sue ricchezze naturali”.

    “Ci auguriamo che l’accordo sulla demarcazione venga annunciato quanto prima” ha aggiunto.

    L’organizzazione terroristica Hezbollah, che per mesi ha minacciato Israele per l’estrazione di gas naturale, ha accettato i termini dell’accordo e considera i negoziati chiusi, secondo quanto riferito dalla Reuters.

    “Tutte le nostre richieste sono state soddisfatte”. Si è espresso così il capo del Consiglio di sicurezza nazionale e negoziatore per lo Stato d’Israele, Eyal Hulata. “Abbiamo tutelato gli interessi di sicurezza di Israele, siamo sulla strada di un accordo storico” ha detto Hulata, dopo che il Libano ha ricevuto una bozza aggiornata dell’accordo elaborata dagli Stati Uniti e presentata dall’inviato USA Amos Hochstein.

    Molto soddisfatto il commento del Presidente americano Biden, il quale ha affermato rovlto al Premier israeliano Lapid “Tu stai facendo la storia”.

    Questo accordo metterebbe fine a una disputa di lunga data su un’area di circa 860 chilometri quadrati (330 miglia quadrate) nel Mediterraneo, all’interno della quale ci sono i giacimenti di Karish e Qana. Gerusalemme riconoscerà il confine segnato da una boa a cinque chilometri (3,1 miglia) al largo della costa della città settentrionale di Rosh Hanikra. Il confine israeliano comprenderà tutta l’area a Sud della zona contesa nota come Linea 23. Il Libano invece godrà dei vantaggi economici dell’area a nord, compreso il giacimento di gas di Qana, anche se un alto funzionario israeliano, che ha informato i giornalisti sull’accordo, ha affermato che lo Stato ebraico riceverà un risarcimento per aver rinunciato ai diritti su Qana, una parte dei quali verrà reinvestito nel giacimento che si trova in acque israeliane.

    Nel frattempo la settimana scorsa l’establishment della sicurezza israeliano ha dato alla società Energean il via libera per iniziare a testare l’oleodotto Karish, con l’inizio delle operazioni complete previste entro poche settimane, quindi una volta chiuso l’accordo.

    Immediata la reazione dell’opposizione alla notizia. Il leader del Likud Benjamin Netanyahu infatti ha attaccato il primo ministro Lapid che secondo lui “si è completamente arreso a tutte le richieste di Hezbollah”. 

    Secondo Netanyahu “chiunque si arrende a Hezbollah in questo modo non può essere Primo Ministro. Non potrà fare i conti con la corsa dell’Iran alle armi nucleari e con la destabilizzazione dell’ordine mondiale a seguito della crisi in Ucraina”.

    “Di fronte alle minacce che Israele deve affrontare, la nuova equazione creata da Lapid, secondo cui le minacce si incontrano con la resa, è un pericolo strategico per la sicurezza di Israele” ha aggiunto.

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