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    Si chiamava Eyal Haddad l’uomo ebreo di 34 anni ucciso barbaramente in Francia, vicino al sobborgo di Longperrier lo scorso 19 agosto, secondo quanto riportato nella dichiarazione del gruppo di monitoraggio sull’antisemitismo National Bureau for Vigilance Against Antisemitism (BNVCA) con sede a Parigi. A quanto si apprende un ragazzo musulmano, Mohamed Dridi, coinquilino della vittima, ha confessato di aver ucciso Haddad. La vittima proviene da Gerba (Tunisia) e la sua famiglia vive in Israele, a Be’er Sheva.

     

    Il presunto assassino avrebbe ucciso Haddad brutalmente, a colpi d’ascia, e bruciandogli il volto, per poi iniziare a seppellirlo. Dridi ha poi confessato di aver commesso il crimine per 100 euro che gli doveva la vittima. Soltanto dopo avrebbe ammesso che il fatto che Haddad fosse ebreo è stato un movente dell’omicidio. Il corpo di Haddad è stato ritrovato in una foresta a seguito della confessione.

    Non è chiaro al momento il movente dell’omicidio. Le organizzazioni ebraiche francesi ed europee hanno chiesto alle istituzioni di fare chiarezza sull’omicidio, senza tralasciare una possibile aggravante di antisemitismo. “Speriamo in una rapida indagine e chiediamo che in questa fase siano esplorate tutte le strade, inclusa la possibilità dell’aggravante di antisemitismo”, ha twittato Yonathan Arfi, il presidente recentemente eletto dell’organizzazione ebraica Crif.

     

    “Bisogna gettare luce su questa vicenda, in particolare sul suo possibile carattere (antisemita)”, ha twittato Ariel Goldmann, presidente del Fonds Social Juif Unifié.  “Sincere condoglianze alla famiglia e agli amici (di Haddad) – ha twittato Manel Msalmi, un funzionario del parlamento Ue – Non è la prima volta che un ebreo viene assassinato dal suo vicino. Condanniamo questo atto barbaro e criminale e chiediamo giustizia per Eyal”.

     

    Il Jerusalem Post afferma che un funzionario di spicco di una grande organizzazione ebraica internazionale sostiene che le autorità locali al momento escludono la matrice antisemita dell’omicidio, ma intanto sui social si trovano post con il presunto assassino impegnato a bruciare una bandiera d’Israele.

     

    Non è certo la prima volta che un ebreo viene ucciso in Francia. Basti ricordare Sarah Halimi e Mireille Knoll. Soltanto negli ultimi mesi ci sono stati due casi, per i quali istituzioni ebraiche e famiglie hanno chiesto alle autorità di indagare su un possibile movente antisemita. A maggio René Hadjaj, 89 anni, è stato gettato dal balcone del condominio in cui viveva nel quartiere Duchère di Lione.  A febbraio Jérémy Cohen è morto dopo essere stato investito da un tram nel sobborgo di Parigi, Bobigny: Cohen stava scappando da una banda di giovani che lo stavano attaccando.

     

     

     

     

     

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