Skip to main content

Ultimo numero Maggio – Giugno 2025

Scarica il Lunario

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Nella prima metà di questa parashà la Torà tratta l’argomento del settimo anno, shenàt shemità. In questo anno le terre vengono lasciate incolte e i proprietari devono aprire le recinzioni e lasciare a tutti la possibilità di prendere quello di cui hanno bisogno per sostenere la famiglia. L’autore del Sèfer ha-Chinùkh (Catalogna, XIII sec. E.V.) scrive che lo scopo di questa mitzvà (e di altre in questa parashà) è quello di inculcare in noi il senso di benevolenza e di misericordia. 

                Rav Joseph Pacifici (Firenze, 1929-2021, Modiin Illìt) in Hearòt ve-He’aròt, scrive che in ogni anno dishemità bisogna pensare che si è appena arrivati nella terra d’Israele. Grazie al fatto che si osserva la mitzvàdella shemità e si cessa di lavorare la terra nel settimo anno e si riceve la terra di ritorno nell’ottavo anno, si dimostra che esiste una Padrone di casa che ci da’ sostentamento. Proprio come di Shabbàt che ci si astiene da fare melakhòt, per mostrare che c’è un Padrone di casa e non siamo noi i padroni. Poi la Torà tratta le mitvzòt del cinquantesimo anno, shenàt ha-yovèl (anno del giubileo). In questo anno le terre dovevano tornare alle famiglie che le avevano ricevute in retaggio da Yehoshua’ dopo la conquista di Eretz Israel. Inoltre i servi ebrei venivano liberati e potevano tornare ai rispettivi poderi (Vaykrà, 25:10). Rav Pacifici commenta che con il ritorno delle terre ai proprietari originali nell’anno dello yovèl, ogni famiglia manteneva il suo podere. Se lamitzvà  veniva propriamente osservata, si impediva la creazione di latifondi, con ricchi che controllavano i terreni e poveri senza proprietà. 

                Un’altra mitzvà è quella di non defraudare il prossimo nelle trattazioni commerciali:“Quando venderete qualcosa al vostro prossimo o comprerete dal vostro prossimo uno non defraudi il suo fratello” (Vaykrà, 25:14). Oltre a confermare il semplice significato del versetto Rashì (Troyes, 1040-1105) aggiunge un commento di midrashico: “Da dove impariamo che se vendi, fallo con un israelita tuo compagno? Dal testo che dice: “Quando venderete qualcosa, vendi al tuo prossimo”. E da dove impariamo che se devi comprare, fallo con un israelita tuo compagno? Dal testo che dice: “O comprare, dal tuo prossimo”. Da qui si impara l’importanza di condurre affari con altri ebrei. 

                Rav Pacifici quando era rav a Gibilterra, viaggiava in Spagna per ispezionare la kasherùt di stabilimenti alimentari. Nel nord-est del paese vi è uno stabilimento per la produzione di tonno in scatola di proprietà della famiglia Albo. Pur praticando il cristianesimo sono consci e fieri di discendere dal chakhàm Yosef Albo (1380-1444, autore del Sèfer Ha-‘Ikkarìm) e raccontarono di commerciare solo con discendenti degli Anussìm (i convertiti forzatamente al cristianesimo). Prima di cuocere la carne la salano perché questa è la tradizione famigliare, e si sposano solo tra di loro. E tutto questo oltre cinquecento anni dopo l’espulsione dalla Spagna!    

                Un’altra mitzvà di questa parashà è quella che proibisce di prestare a interesse. La Torà vuole che gli israeliti si associno nelle loro attività commerciali e non traggano vantaggio uno dell’altro: “Se tuo fratello che abita vicino a te diventa povero, sostienilo, sia egli proselita o residente, così che possa vivere con te. Non dargli il tuo denaro a interesse, e non dargli vettovaglie a interesse. Io sono l’Eterno vostro Dio che via a fatto uscire dalla terra d’Egitto per darvi la terra di Canaan. Per essere il vostro Dio” (ibid., 35-38). 

                Quando invece si presta a un non ebreo, si presta a interesse. Alla domanda del perché di questa  differenza, rav Israel Belsky (New York, 1938-2016) rispose che questo è un privilegio per chi appartiene a un club, a una società fraterna. I membri della società godono di privilegi speciali che non sono dati ad altri. Prestare denaro è come noleggiare un’automobile ed è normale che si faccia pagare per il servizio. I membri del club invece vengono privilegiati e il servizio è per loro gratuito.    

    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Behar Sinai: La società fraterna degli ebrei

    Di Donato Grosser

    Nella prima metà di questa parashà la Torà tratta l’argomento del settimo anno, shenàt shemità. In questo anno le terre vengono lasciate incolte e i proprietari devono aprire le recinzioni e lasciare a tutti la possibilità di prendere quello di cui hanno bisogno per sostenere la famiglia. L’autore del Sèfer ha-Chinùkh (Catalogna, XIII sec. E.V.) scrive che lo scopo di questa mitzvà (e di altre in questa parashà)…

    ISRAELE

    Il governo israeliano perde la maggioranza. Tutto quel che bisogna sapere per comprendere la crisi

    Di Ugo Volli

    Le premesse Il trentanovesimo governo di Israele (in 73 anni) presieduto da Naftali Bennett sembra decisamente entrato nella fase dell’agonia. Formato meno di un anno fa da forze dei più diversi orientamenti (la destra di Bennett, il centrodestra di Liberman e Sa’ar; il centro di Gantz, il centrosinistra di Lapid e dei laburisti, l’estrema sinistra di Meretz, gli arabi islamisti di…

    Senza categoria

    L’indagine sull’ebraismo europeo: ecco le priorità delle comunità italiane - L’intervista a Betti Guetta

    Di Luca Spizzichino

    1054 intervistati tra presidenti e dirigenti di comunità ed associazioni ebraiche, 31 paesi coperti e 10 lingue utilizzati. Questi i numeri della Quinta indagine sui dirigenti e professionisti delle comunità ebraiche europee condotta dalla divisione di ricerca europea dell’American Jewish Joint Distribution Committee (JDC), l’International Center for Community Development (ICCD). Fu lanciata per la prima volta nel 2008 per valutare l’Europa…

    NEWS

    Elezioni in Libano: un segno di cambiamento

    Di Ugo Volli

    I risultati elettorali I giornali italiani non ne hanno parlato, ma negli scorsi giorni è successa in Libano una cosa per nulla scontata nel mondo islamico: si sono tenute delle elezioni più o meno libere e corrette. Ancora meno scontato è il risultato. Il blocco di Hezbollah e dei suoi alleati, che aveva la maggioranza nel vecchio parlamento (71 seggi su…

    Cultura

    Salone del Libro Torino presentazione generale e Da Damasco a Mosca

    Di Redazione

    Cuori selvaggi è il tema della XXXIV edizione del Salone del Libro, un fil rouge che fino al 23 maggio accompagnerà gli appuntamenti, le conversazioni, gli spettacoli, le letture, i concerti. In questi tempi inquieti, in cui si mescolano turbolenze e speranze, il Salone del Libro invita la sua comunità di lettori a correre verso un orizzonte fatto di sentieri…

    ISRAELE

    Il Ramat Gan Safari Park dà il benvenuto a cinque rari cuccioli di gatto delle sabbie

    Di Redazione

    Si festeggia al Ramat Gan Safari Park. Sono nati cinque cuccioli di gatto delle sabbie, specie in via d’estinzione, raggiungendo così il numero di sette in tutto Israele. Attualmente esistono solo 178 esemplari negli zoo europei e meno di 10mila sopravvivono liberi. Prima della nascita, il Safari Park ospitava solo una femmina di due anni, proveniente da uno zoo francese, e un…

    Cultura

    La necessità della Memoria nel nuovo libro “Un nome che non è il mio” di Nicola Brunialti

    Di Michelle Zarfati

    Si è tenuta ieri presso la Casina dei Vallati, nel cuore del Portico D’Ottavia la presentazione del libro di Nicola Brunialti “Un nome che non è il mio” (edito da Sperling e Kupfer), organizzata dal Centro di Cultura Ebraica e dalla Fondazione Museo della Shoah. Brunialti, pronipote di Alessandro Manzoni, è autore di molti programmi televisivi e radiofonici. Scrive libri…

    NEWS

    Sostenibilità al femminile nei nuovi progetti tra Israele e Vaticano

    Di Sarah Tagliacozzo

    Israele e Vaticano insieme per confrontarsi sui temi della sostenibilità e dell’inclusione femminile. Tanti gli spunti emersi nel simposio “Pensare green insieme – una prospettiva femminile sul cambiamento climatico e la sostenibilità” promosso dall’Ambasciata d’Israele presso la Santa Sede nei giorni scorsi presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione "Auxilium".Un’iniziativa già prevista per l’8 Marzo, Giornata Internazionale della Donna, ma, come ha spiegato l’Ambasciatore «in un certo…

    ROMA EBRAICA

    Lag Ba’Omer ai templi Bet Shalom e Bet Michael

    Di David Di Segni

    Diverse sinagoghe di Roma hanno organizzato nelle proprie sedi le celebrazioni per Lag Ba’Omer, 33esimo giorno dell’Omer, il periodo di sette settimane interposto fra la seconda sera di Pesach e l’inizio di Shavuot, e quindi tra l’offerta di grano (omer) e quella di frumento che venivano rispettivamente effettuate all’epoca del Tempio di Gerusalemme. Dopo la preghiera serale di arvìt, sia la…

    NEWS

    “Chiediamo giustizia”: Yonathan Halimi a Roma nel ricordo della madre Sarah

    Di Claudia De Benedetti

    Sono passati oramai cinque anni da quando Sarah Halimi è stata brutalmente picchiata e poi uccisa perché ebrea dal vicino di casa Kobili Traoré, musulmano originario del Mali, con chiaro movente antisemita. A un anno dalla sentenza delle Cassazione francese, che ha stabilito la non punibilità dell’assassino perché ritenuto in preda a crisi psicotica da uso di hashish, lunedì 23…