Skip to main content

Ultimo numero Maggio – Giugno 2025

Scarica il Lunario

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Nei suoi film Roma è sempre protagonista, come fosse un personaggio vivo e vibrante. Carlo Verdone torna a far parlare la città con la sua voce, attraverso storie di vita vissuta, nella sua prima serie tv Vita da Carlo, disponibile su Prime Video. E sono storie vere, perché (quasi) tutto ciò che vediamo è accaduto realmente, e Carlo, tra vicende famigliari, professionali, sentimentali, episodi sull’orlo del paradosso, si racconta intrecciandosi con la sua amatissima città, Roma, un po’ sgangherata ma sempre bellissima. E l’umorismo paradossale, che fa sorridere davanti agli stereotipi per infrangerli ed invitando alla riflessione, ricorda la commedia ebraica. Anche il cameo di Alessandro Haber, nei panni di un attore ebreo che recita il monologo di Shylock del Mercante di Venezia, è una storia di vita di Carlo Verdone, che Shalom ha intervistato.

     

    Nella sua serie tv quanto ci racconta di Carlo Verdone la Roma di Carlo Verdone?

     

    Quello che lei vede nella serie non è tanto distante da episodi di vita vissuta e da vicende alle quali ho assistito. Di romanzato ci sono i figli nelle loro relazioni, che ho creato per rendere più dinamica la situazione tra me e loro, fatta di litigi, di partenze, di arrivi, di piccoli scontri. Il resto è tutto vero. 

     

    Ma è vero anche che le hanno chiesto di candidarsi come Sindaco di Roma? 

     

    Sì. Vennero da me alcuni esponenti politici con un sondaggio in mano, io arrivavo all’80% di consensi e mi proposero di candidarmi a Sindaco di Roma. Io non ci ho pensato un attimo. Per fare il politico ci vuole preparazione e passione. Io la preparazione e la passione ce l’ho soltanto per il mio lavoro. Nonostante il grande amore per la mia città non mi sentivo affatto preparato e disponibile per un impegno di così grande responsabilità. Significava chiudere con il mio lavoro.

     

    C’è una sottile ironia che unisce il suo straordinario umorismo a quello della commedia ebraica: far sorridere sugli stereotipi, sulle nevrosi, offrendo però spunti di riflessione. È così?

     

    Sì, mi ci ritrovo assolutamente. Mi viene in mente Maledetto il giorno che ti ho incontrato, un film assolutamente “deromanizzato” perché girato a Milano e in Inghilterra. Il personaggio che io interpreto, insieme a quello della mia coprotagonista Margherita Buy, ha una sensibilità molto simile a quella che si può ritrovare in alcune commedia di Neil Simon e in qualche dialogo di Woody Allen. Tant’è che molti critici furono d’accordo con questi parallelismi anche se io sono molto piccolo di fronte a loro. Nel salotto dei miei genitori, ho avuto la fortuna di incontrare grandi personalità ebree. Il famoso violinista Nathan Milstein, il direttore d’orchestra Leonard Bernstein, il pittore Corrado Cagli, il pittore e architetto senese Piero Sadun, grande amico di mio padre che durante le deportazioni cambiò il cognome in Duna, e molti altri. Con i miei amici ebrei condivido una certa ironia e un certo spirito. Hanno un’acutezza nell’afferrare certi dettagli ironici della realtà veramente raffinata.  

     

    Carlo, lei questa città l’ha fatta parlare in tutti i suoi film e Roma è intrecciata alla Roma ebraica, alla sua vita. È possibile che non abbia mai pensato di far incontrare questi due mondi? Potrebbe accadere in futuro?

     

    Non è mai capitato ma potrebbe decisamente accadere. Dipende dall’idea che tiro fuori. Devo trovare un soggetto che mi possa portare a questo incontro.

     

    Tornando alla sua serie Vita da Carlo: in un episodio c’è un cameo di Alessandro Haber, in cui, nei panni di un attore ebreo ubriaco, mette in scena davanti a lei al Gianicolo il monologo di Shylock dal Mercante di Venezia. Perché questa scelta? Lei ha parlato in varie interviste della volontà di infrangere il “politically correct”…

     

    L’idea di quella sequenza è venuta proprio a me. Il mio personaggio, dopo una notte tormentata decide di uscire approfittando di un momento in cui la città è vuota. Avevo in mente di fargli incontrare un attore con meno popolarità di quanta ne abbia io nonostante avesse molta più esperienza alle spalle tra cinema e teatro. Ho pensato ad Alessandro Haber perché ero sicuro che avrebbe reso una grande performance. Mi ha ispirato un fatto reale. Haber mi ha sempre rinfacciato di non essere mai andato a vedere i suoi spettacoli mentre lui è sempre venuto a vedere i miei. In quella scena, palesemente ubriaco, mi dice: “Pensa che Mario Schifano è venuto tre volte. Te mai. Perché io non conto niente. Sono un povero ebreo. Hai avuto salute e una grande fortuna”. Sta già ragionando sul monologo di Shylock che di lì a poco interpreterà magistralmente. C’era il rischio di suscitare qualche polemica ma poi mi sono detto che non c’era niente di male. E’ umorismo e in fin dei conti le riflessioni che fa Shylock in quel monologo sono assolutamente condivisibili. 


    Lei dice ad Haber in quella scena: “Tutto il mondo è amico vostro, vi aiutano tutti…”. Ritorno all’umorismo, sfatare gli stereotipi… 

     

    Quella battuta non era scritta sul copione mi è venuta mentre stavo girando con Haber perché sentivo che dovevo intervenire per creare un cuscinetto tra a me e lui. È una frase detta al momento, estemporanea, senza alcuna intenzione di riproporre stereotipi, semmai la volontà è quella di abbatterli. Se c’è una persona contro il razzismo, ma proprio in tutto, sono proprio io. Mi sembra una cosa talmente assurda, frutto dell’ignoranza più totale.

     

    In alcune interviste prima delle elezioni del Sindaco, ha denunciato la condizione degradata di Roma. Vede miglioramenti o è troppo presto per parlarne?

     

    È troppo presto. Speriamo che Gualtieri faccia il possibile. Penso che un giorno andrò dal Sindaco a prendermi un caffè e gli porterò una lista di cose sulle quali bisogna intervenire, ma che purtroppo sino ad ora sono state bloccate dalla burocrazia. Quest’ultima è il vero male di questa città, così come una politica che in passato non ha saputo fornire buoni esempi coi risultati che vediamo soprattutto oggi. Va detto che anche i cittadini hanno le loro responsabilità.

    Cultura

    Vita da Carlo – “Torno a far parlare Roma con la sua voce”. Intervista a Carlo Verdone

    Di Olga Melasecchi

    Nei suoi film Roma è sempre protagonista, come fosse un personaggio vivo e vibrante. Carlo Verdone torna a far parlare la città con la sua voce, attraverso storie di vita vissuta, nella sua prima serie tv Vita da Carlo, disponibile su Prime Video. E sono storie vere, perché (quasi) tutto ciò che vediamo è accaduto realmente, e Carlo, tra vicende famigliari,…

    ROMA EBRAICA

    Miracoli (Hanuccah 1952)

    Di Redazione

    Shalom, in collaborazione Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma, propone un intervento del 1952, pubblicato dall’allora Rabbino Capo di Roma Elio Toaff su La voce della Comunità Israelitica di Roma in occasione della festività di Hanuccah. Ogni anno, allorquando nelle case ebraiche e nei Batté Kenesioth, le fiammelle dalla Hanuccah tornano a risplendere, recando una nota di gioia e di…

    Cultura

    A Bologna la prima sera di Chanukkà con la lampada di Lele Luzzati

    Di Claudia De Benedetti

    Nell’ambito della mostra “Luzzati. I colori del tempo”, il Museo Ebraico di Bologna celebra oggi alle 17.00 l’inizio di Chanukkà, la Festa delle Luci, e accoglie nel percorso espositivo una preziosa e suggestiva lampada di Chanukkà in ceramica, realizzata da Emanuele Luzzati e proveniente dal Museo dei Lumi. Presenterò l’opera nella mia veste di direttore del Complesso Museale Ebraico di…

    NEWS

    ''Storie di rinascita: gli ebrei di Libia'' – dall’esodo del 1967 ad oggi: Intervista a David Gerbi

    Di David Di Segni

    Nel giugno 2014, il Parlamento israeliano designò il 30 novembre come la Giornata in ricordo degli 850.000 ebrei cacciati dagli Stati arabi e dall’Iran durante il ventesimo secolo. Un esodo drammatico, che costrinse migliaia di famiglie a dover lasciare le proprie abitazioni, sinagoghe e beni, ledendo lo spirito di appartenenza che li aveva legati fino a quel momento alla terra…

    NEWS

    ''Storie di rinascita: gli ebrei di Libia'' – dall’esodo del 1967 ad oggi: Intervista a David Gerbi

    Di Simonetta Della Seta

    Nel giugno 2014, il Parlamento israeliano designò il 30 novembre come la Giornata in ricordo degli 850.000 ebrei cacciati dagli Stati arabi e dall’Iran durante il ventesimo secolo. Un esodo drammatico, che costrinse migliaia di famiglie a dover lasciare le proprie abitazioni, sinagoghe e beni, ledendo lo spirito di appartenenza che li aveva legati fino a quel momento alla terra…

    Cultura

    I libri da regalare a Channukà

    Di Michelle Zarfati

    Esiste qualcosa di migliore di regalare un libro? Donare a chi amiamo una storia, una possibilità per sognare e per farsi prendere la mano da mille personaggi diversi. Per questo Channukà rappresenta l’occasione migliore per donare una storia. 4 libri da donare ai ragazzi, e 4 agli adulti. Dalle ultime novità editoriali, come “ Alla fine lui muore” (Giuntina) di…

    EUROPA

    Le luci di Chanukkà illuminano Londra

    Di Jacqueline Sermoneta

    Quest’anno, a Londra, non solo Trafalgar Square brillerà delle luci della maestosa Chanukkià. Per la prima volta, il prossimo 5 dicembre, su iniziativa del Jewish Leadership Council (JLC), anche il London Eye, la famosa ruota panoramica, sarà completamente illuminata per celebrare la festa di Chanukkà. Il London Eye, simbolo iconico della capitale britannica, si trova sulla sponda sud del Tamigi, vicino…

    ISRAELE

    Covid, variante Omicron: ecco le nuove regole per ridurre i rischi varate in Israele

    Di David Di Segni

    Sabato 27 novembre, il premier israeliano Naftali Bennett ha convocato il Comitato Ministeriale per la lotta al coronavirus, per stabilire un piano atto a prevenire probabili complicanze derivanti dalla nuova variante Omicron. In primis, lo Stato d’Israele invita fortemente i cittadini non ancora vaccinati con terza dose a farlo il prima possibile, e ribadisce l’invito alla vaccinazione dei bambini. Ecco…

    ITALIA

    Il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni riceve il premio Telamone 2021

    Di Michelle Zarfati

    Il “Premio Telamone per la Solidarietà”, giunto ormai al suo quarantaquattresimo anno, è stato assegnato al Rabbino Capo Riccardo Shemuel Di Segni, “per la saggezza dimostrata nell’esercizio del suo ruolo istituzionale e l’attenzione rivolta al dialogo interreligioso, lo innalzano a personaggio foriero di solidarietà tra i popoli”.Il riconoscimento si colloca nella tradizione a sostegno dei personaggi che lottano “per il…

    Cultura

    Addio a Stephen Sondheim, grande autore del Musical a Broadway

    Di Nicola Roumeliotis

    Chi fu Stephen Sondheim? I più lo conoscono come paroliere per “West Side Story”. Brani meravigliosi come “Tonight”, “America”, “I Feel Pretty” e l’ironico “Gee, Officer Krupke” fanno parte oramai dell’immaginario collettivo. Sondheim nacque in un'agiata famiglia ebrea borghese. Il suo mentore fu uno dei grandi di Broadway, Oscar Hammerstein II, quello di “Tutti insieme appassionatamente” tanto per intenderci, che…