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    Daniel Kahneman, il premio Nobel che integrò la ricerca psicologica nell’economia

    Si è spento all’età di 90 anni, lo psicologo israelo-americano, sopravvissuto alla Shoah, Daniel Kahneman. Professore emerito di psicologia all’Università di Princeton, nel New Jersey, Kahneman ha rivoluzionato la comprensione dei processi decisionali – la teoria economica classica dell’homo economicus – sfidando le nozioni convenzionali di razionalità.
    Kahneman ha mostrato, alla luce di esperimenti, che spesso le persone influenzate da pregiudizi cognitivi, prendono decisioni, soprattutto in ambito economico e finanziario, in modo non razionale. Nel suo libro, bestseller mondiale, “Pensieri veloci e lenti”, ha ridefinito la psicologia comportamentale contemporanea, spiegando le dinamiche cognitive che influenzano le nostre scelte quotidiane.
    Nel 2002 lo psicologo ha vinto, insieme a Vernon Smith, il premio Nobel per l’Economia “per aver integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni d’incertezza”. Di fatto, il suo studio ha aperto la strada ad una nuova scienza: la Finanza Comportamentale.
    Nato a Tel Aviv durante un viaggio della madre in visita ai parenti, Kahneman, era figlio di ebrei lituani emigrati in Francia. Trascorsa la sua infanzia a Parigi sull’orlo della Seconda guerra mondiale, riuscì con la famiglia a scampare all’occupazione nazista e alla deportazione, nascondendosi per mesi nella città di Cagnes-sur-Mer, vicino Nizza. Dopo il conflitto, si traferì con la madre e la sorella nella Palestina mandataria, trascorrendo la sua adolescenza a Gerusalemme nel primo decennio di vita del Paese.
    Al liceo Kahneman ha conosciuto il famoso biochimico e pensatore Yeshayahu Leibowitz, da lui definito “il più grande di tutti”, che ebbe una forte influenza sul suo sviluppo intellettuale. Kahneman ha continuato a studiare con lui all’ Università Ebraica di Gerusalemme, dove ha conseguito la laurea in psicologia e matematica. Dopo aver preso il dottorato di ricerca in psicologia presso l’Università della California a Berkeley, lo studioso è tornato in Israele per tenere lezioni all’Università Ebraica di Gerusalemme, dove ha conosciuto lo psicologo Amos Tversky. I due accademici divennero presto amici e collaborarono a ricerche che integravano la psicologia cognitiva con l’economia, arrivando all’ elaborazione della Teoria del prospetto. Il loro lavoro comune valse il premio Nobel a Kahneman, purtroppo solo dopo la morte di Tversky avvenuta pochi anni prima.
    Nel 2013, l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama gli ha conferito la Medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza civile americana. Nel 2015, “The Economist” lo aveva annoverato tra i dieci economisti più influenti al mondo. “Con la scomparsa del professor Daniel Kahneman – ha detto il presidente israeliano Herzog – perdiamo una delle menti più brillanti che abbiamo conosciuto. Da ragazzo ebreo, che viveva sotto l’occupazione tedesca in Francia, divenne un Premio Nobel, le cui ricerche hanno fatto la storia e cambiato il modo in cui l’umanità percepisce la realtà. Attraverso il suo sviluppo della Teoria del Prospetto e il suo lavoro vitale e pionieristico nei campi dell’economia e della psicologia, ha portato grande orgoglio allo Stato di Israele e a tutto il popolo ebraico. La sua ricerca continuerà a dare un contributo all’umanità e alla scienza anche dopo la sua morte, così come ai molti studenti che ha ispirato”.

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