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    Mondo

    Il regista di “Il figlio di Saul” risponde a Glazer: “Hai mancato le tue responsabilità”

    Non cessano le critiche al discorso di Jonathan Glazer durante la notte degli Oscar, dove ha ricevuto il premio per il miglior film in lingua straniera con La zona d’interesse. Glazer aveva usato parole sconcertanti e oltre che parlare di “occupazione” e “disumanizzazione” che avrebbero portato alla perdita di vite umane sia in Israele che a Gaza ha anche affermato di “rifiutare che la loro l’ebraicità e la Shoah vengano strumentalizzati”.
    Parole che non hanno lasciato indifferente il regista László Nemes, che ha accusato Glazer di esser venuto meno alle sue responsabilità.
    Il regista ungherese, vincitore del Premio Oscar nella stessa categoria nel 2016 con Il figlio di Saul, ha commentato quanto accaduto durante gli Academy Awards. “È strano quando la classe superiore di Hollywood predica al mondo la moralità, invece di preoccuparsi del triste stato del cinema” ha dichiarato Nemes, che ha detto la sua anche sul controverso discorso di accettazione di Glazer. “Quando si fa un film come questo, c’è una responsabilità legata ad esso e Glazer ha chiaramente fallito”. Così ha esordito il regista de Il figlio di Saul, che ha definito spaventosa la reazione della “élite del cinema”, che ha applaudito il regista britannico.
    La zona di interesse è un film importante. Mette in discussione la grammatica del cinema – ha proseguito Nemes -. Il suo regista avrebbe dovuto rimanere in silenzio invece di rivelare di non comprendere la storia e le forze che distruggono la civiltà, prima o dopo la Shoah”.
    “Se avesse abbracciato le responsabilità che derivano da un film del genere, non avrebbe fatto ricorso ad argomenti diffusi dalla propaganda intesa a sradicare, alla fine, tutta la presenza ebraica dalla Terra” ha proseguito il regista, che ha denunciato come oggi “l’unica forma di discriminazione non solo tollerata ma anche incoraggiata è l’antisemitismo”. “Rimaniamo tutti scioccati dalla Shoah, al sicuro nel passato, e non vediamo come il mondo potrebbe alla fine, un giorno, finire il lavoro di Hitler – in nome del progresso e del bene infinito” ha concluso Nemes.
    Venerdì, anche il produttore esecutivo de La zona d’interesse, Danny Cohen, ha affermato di essere “fondamentalmente in disaccordo” con i commenti di Glazer. “È davvero importante riconoscere che il discorso ha sconvolto e fatto arrabbiare”, ha detto il produttore sul podcast Unholy. “Francamente capisco quella rabbia” ha aggiunto, ribadendo come il suo sostegno a Israele “è incrollabile”. “La guerra e la continuazione della guerra sono responsabilità di Hamas, un’organizzazione terroristica genocida che continua a detenere e abusare di ostaggi, che non usa i suoi tunnel per proteggere i civili innocenti di Gaza ma li usa per nascondersi e permettere ai palestinesi morire”. Un commento quello di Cohen sintomo del fatto che in pochi erano a conoscenza di ciò che avrebbe detto il regista.

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